La Guardia di Finanza di Pescara, su ordine della locale Procura della Repubblica, questa mattina 9 luglio ha eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare in regime di domiciliari in merito alla questione dei presunti appalti truccati sui grandi eventi. Gli inquirenti ritengono che dal 2014 al 2019 gli eventi più importanti che si sono tenuti nel territorio pescarese siano stati appannaggio di un unico imprenditore, A.C. queste le sue iniziali. Le Fiamme Gialle avrebbero scoperto che il soggetto in questione avrebbe bypassato ogni procedura di selezione stabilita dalla legge, ovvero dal Codice degli Appalti.

Per questo sia A.C. che altre quattro persone dovranno rispondere delle accuse di corruzione, turbativa d’asta, finanziamenti illeciti e assunzioni clientelari.

Tra gli arrestati figurano politici e imprenditori

Secondo quanto riferisce Il Fatto Quotidiano sulle sue pagine online, agli arresti domiciliari sono finiti sia volti noti dell'imprenditoria locale che della politica, tra cui G.C. e S.D.C, entrambi ex assessori del Pd in Comune. Il procuratore capo di Pescara, Massimiliano Serpi, ha informato la stampa che esisterebbero gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei coinvolti: la misura cautelare nei loro confronti si è resa necessaria, sempre secondo quanto riferiscono dalla Procura, in quanto vi è il pericolo che i soggetti finiti al centro dell'indagine possano in qualche modo reiterare i reati a loro ascritti.

In particolare gli inquirenti hanno indagato su 22 concerti che si sono svolti a Pescara negli ultimi cinque anni. La Guardia di Finanza, a tale proposito, avrebbe rilevato che i costi degli eventi sarebbero stati gonfiati per permettere all'imprenditore A.C. di incassare un sovrapprezzo. L'uomo a questo punto avrebbe elargito all'ex assessore G.C.

altri favori, tra cui cene e stampe di manifesti elettorali. Nell'inchiesta risultano indagati anche gli imprenditori C.S, quest'ultimo ristoratore del consorzio Pescara vecchia e A.C. della Best Event.

Sequestrati beni per 15 mila euro

Inoltre i finanzieri avrebbero sequestro beni per un valore di circa 15.000 euro. Da Rete 8 invece si apprende che i militari delle Fiamme Gialle avrebbero anche individuato un concorso "pilotato" presso l'Asl di Pescara, in modo da far ottenere, sempre ad un ex assessore del comune, un incarico di collaborazione amministrativa a tempo indeterminato.

L'inchiesta ha portato anche al deferimento presso l'autorità giudiziaria di quattro società riconducibili agli imprenditori finiti al centro dell'inchiesta: queste ultime per circa un anno non potranno intrattenere nessun rapporto di collaborazione con la Pubblica Amministrazione. Secondo la Procura il sistema corruttivo si era ormai consolidato all'interno del territorio pescarese.