Nelle scorse ore l'Arpa Puglia ha divulgato i dati relativi al mese di giugno scorso riguardanti la proliferazione della Ostropsis ovata, la cosiddetta "alga tossica" presente sulle coste adriatiche e ioniche della regione. Secondo i monitoraggi effettuati dagli esperti non ci sarebbero concentrazioni significative del microrganismo in questione sulle coste. L'alga tossica può infatti generare fastidi all'uomo e causare sintomi quali febbre e disturbi gastrointestinali. L'Arpa, lungo il litorale pugliese, ha installato 20 stazioni di monitoraggio: tre di queste sono situate lungo la costa brindisina.
A Taranto raggiunto quasi il limite di guardia
Sia le autorità sanitarie che ambientali ogni estate monitorano la situazione di diffusione dell'alga tossica su tutto il territorio nazionale. Per quanto riguarda la Puglia non ci sono situazioni di particolare pericolo in questo periodo. A giugno soltanto nella baia d'Argento di Taranto sono state riscontrate 9.600 cellule per litro e questo ha allarmato non poco le autorità in quanto il limite massimo di concentrazione dell'alga, prima che scatti l'emergenza sanitaria, è di 10.000 cellule per litro nella colonna d'acqua. Tra le località che hanno fatto registrare la minor concentrazione di Osteopsis ovata in Puglia c'è Molfetta, in provincia di Bari: qui, nella Prima Cala, sono state registrate solo 80 cellule per litro.
Il monitoraggio dell'Arpa avviene soprattutto in quei tratti di costa destinati alla balneazione. I controlli vengono eseguiti a partire dal mese di giugno fino a settembre. Le dimensioni dell'alga sono comprese tra 30 e 60 micron: il microrganismo si può depositare sia sugli scogli che sul fondale marino.
Lo sviluppo dell'alga in condizioni di mare calmo e alte temperature
Secondo quanto riferiscono le autorità sanitarie la Ostropsis ovata trova facile sviluppo quando il mare si presenta calmo per una decina o quindicina di giorni. Altro fattore importante per lo sviluppo del microrganismo sono le alte temperature e le elevate concentrazioni di azoto e fosforo indotte dalle attività antropiche.
Le mareggiate poi possono far spiaggiare la Ostropsis lungo le coste: grazie ai venti, quindi, si produrrebbe un aerosol marino potenzialmente nocivo. Gli studiosi informano che questa specie di alga non è caratteristica dei nostri mari temperati, ma proverebbe dalle zone tropicali dell'Oceano Indiano e Pacifico. Sarebbe giunta alle nostre latitudini intorno agli anni 2000-2001 grazie all'acqua di zavorra delle navi che ogni anno attraversano i mari di tutto il mondo. Alte concentrazioni di alga tossica possono provocare morie di molluschi e animali marini, costringendo i sindaci a proibire il consumo di prodotti ittici alla popolazione