È trascorso quasi un anno dall'omicidio di Mario Cerciello Rega. La notte tra il 25 e il 26 luglio del 2019 il vicebrigadiere dei carabinieri fu colpito a morte con 11 coltellate. Per quel delitto, il 20enne americano Elder Finnegan Lee è in carcere con l'amico 19enne Christian Gabriel Natale Hjorth.

Il processo a loro carico, iniziato presso la prima Corte d'Assise di Roma lo scorso febbraio, è entrato nel vivo. Sono accusati di concorso in omicidio, lesioni, tentata estorsione e resistenza a pubblico ufficiale. Solo ora sono state rese pubbliche alcune intercettazioni.

In una, Elder parla con sua madre che gli consiglia come ottimizzare il tempo da trascorrere in carcere con possibilità di cavarne notevoli profitti.

La mamma di Elder: 'Amanda Knox ha venduto quattro milioni di copie'

Inizio settembre 2019. A distanza di poco più di un mese dall'omicidio Cerciello, la mamma di Elder va a trovare il figlio nel carcere romano di Regina Coeli dove il ragazzo è recluso in regime di custodia cautelare. Elder sta male: la madre, per tirarlo su, gli racconta la storia della connazionale Amanda Fox, personaggio di cui lui non sa nulla. La conversazione è intercettata.

La madre gli spiega che è una vicenda un po' simile alla sua: la ragazza è rimasta coinvolta a Perugia nell'omicidio di una coinquilina, Meredith Kercher, insieme al fidanzato italiano.

"Ma mi sembra ci fosse anche un africano. Dicono che erano tutti coinvolti in una specie di gioco finito male e la ragazza inglese era stata accoltellata", aggiunge la madre. Al figlio spiega che la studentessa, definitivamente assolta nel 2014, ha trascorso gli anni di detenzione scrivendo un diario per sfogarsi e che una volta fuori le è valso un contratto di pubblicazione del valore di quattro milioni di dollari, arrivando a vendere quattro milioni di copie.

Consiglia a Elder di fare la stessa cosa. Elder si limita a dire dell'omicidio Cerciello che non sarebbe stata colpa sua. Definisce la sua vita come tutta una sfortuna. Dice alla madre che quella notte Cerciello non avrebbe mostrato alcun distintivo, non avrebbe fatto nulla per qualificarsi. L'intercettazione, come altre, tradotta dall'inglese, è oggetto di perizia su disposizione della Corte d'Assise.

Caso Cerciello, altre intercettazioni

"Mi hanno buttato a terra, mi hanno dato calci, pugni, mi sono saliti sopra, mi hanno sputato addosso". In un'intercettazione precedente, Elder parla al padre che va a trovarlo in carcere il 2 agosto con il suo legale. Il ragazzo dà la sua versione dei fatti. Sostiene che nel luogo dell'omicidio, a Roma, in zona Prati, lui e Natale avrebbero visto arrivare due poliziotti, li chiama così, comunque afferma di aver riconosciuto Cerciello Rega e il collega Varriale come appartenenti alle forze dell’ordine.

Si sarebbero avvicinati a lui e all'amico di nascosto e da dietro. "Il tizio grosso mi placca, quello più piccolo raggiunge il mio amico", dice al padre. Cerciello gli sarebbe salito sopra, gli avrebbe dato qualche pugno, per poi iniziare a strangolarlo: per questa ragione lui avrebbe tirato fuori il coltello.

Racconta di averlo accoltellato due volte in pancia, di aver continuato ancora per poi scappare. Le coltellate riscontrate sul corpo del vicebrigadiere sono 11.

Al padre riferisce anche che, durante il fermo nella caserma romana di via In Selci, sarebbe stato picchiato brutalmente, minacciato di restare 40 anni in carcere se non avesse fornito la password del telefono. In quella stessa caserma, l'amico italoamericano Cristian Natale era stato ripreso ammanettato dietro la schiena e bendato: le immagini avevano fatto il giro del mondo. Dei presunti pestaggi, però, non c'è traccia nelle perizie dei medici. Inoltre, la visita medica ad Elder nel carcere di Regina Coeli ha accertato che "non si riportano ferite non compatibili con lo scontro avvenuto al quartiere Prati".

Dopo la diffusione delle intercettazioni, a sorpresa, la difesa di Elder ha presentato una documentazione di circa 1600 pagine su ricoveri, cartelle cliniche e l'assistenza psichiatrica che Elder avrebbe avuto in passato negli Usa. Il ragazzo avrebbe anche tentato di togliersi la vita nel 2018, e al momento dell'omicidio sarebbe stato in cura assumendo psicofarmaci. Con questi elementi, la difesa cerca sconti di pena per l'assistito.

Omicidio Cerciello, il fratello chiede l'ergastolo

Paolo Cerciello, fratello del carabiniere ucciso, non perde un'udienza dall'inizio del processo. Vuole sapere tutto, capire cosa sia accaduto. Ancora non riesce a capacitarsi che suo fratello non ci sia più: è una realtà durissima da accettare.

Chiede che ad Elder e Hjorth sia dato l'ergastolo.

Nell'udienza di ieri, è stata fatta sentire in aula la voce del fratello che chiamava la centrale operativa: un ascolto doloroso per Paolo. Nella stessa giornata, Hjorth ha avuto un malore e l'udienza è stata sospesa per portare l'imputato in infermeria.