Giallo a Seul: il corpo del sindaco della capitale della Corea del Sud, Park Won-soon, 64 anni, è stato ritrovato giovedì sera, ormai privo di vita, in un bosco situato a nord della città. Il politico – tra i più importanti del Paese, tanto da essere considerato uno dei futuri candidati alla presidenza nel 2022 – era svanito nel nulla da alcune ore: giovedì mattina, dopo aver annullato tutti gli appuntamenti della giornata, era uscito dalla propria abitazione verso le 10:40, portando con sé uno zaino nero. A denunciare per prima la scomparsa è stata la figlia, che aveva ripetutamente provato a telefonargli.

La giovane si è insospettita dopo le strane parole trovate in un bigliettino lasciato dal padre per salutarla, definito “simile a un testamento”, e così nel pomeriggio di giovedì ha dato l’allarme. Al momento c’è il più fitto mistero sui motivi dell’allontanamento e della morte del sindaco: tuttavia la stampa coreana riporta la notizia di una pesante accusa piovuta su Park Won-soon il giorno prima della sparizione: una ex impiegata del Comune si sarebbe infatti rivolta alla polizia denunciando il primo cittadino per molestie.

Le ricerche del sindaco di Seul sono durate alcune ore

Allarmata dalle parole pronunciate dal padre prima di uscire e dal fatto che non riuscisse più a mettersi in contatto con lui, dato che il suo smartphone risultava sempre spento, la giovane ha quindi chiesto aiuto alla polizia, circa cinque ore dopo averlo salutato per l’ultima volta.

Il sindaco aveva precedentemente rimandato ogni impegno della giornata, nonostante la sua agenda fosse fitta di appuntamenti, compreso un importante incontro con un rappresentante della presidenza. Le ricerche sono durate fino a tarda sera ed hanno impegnato ben 700 uomini, cani molecolari e perfino diversi droni: quindi, dopo alcune ore, il corpo del primo cittadino è stato ritrovato in un bosco situato nelle colline a nord di Seul.

Il mistero sulle cause della morte del sindaco, recentemente accusato di abusi

Al momento non sono chiari i motivi della morte del sindaco di Seul, né è stata spiegata la ragione del suo allontanamento da casa. Secondo i media coreani nei giorni scorsi Park Won-soon sarebbe stato accusato di abusi da una sua ex segretaria. La rete televisiva Sbs ha spiegato che la donna si sarebbe recata mercoledì sera dalla polizia per denunciare le molestie subite a partire dal 2017 e probabilmente proseguite per anni, fino al suo allontanamento dal posto di lavoro.

L’impiegata del Comune avrebbe fatto quindi riferimento a “contatti fisici non desiderati” con il primo cittadino, aggiungendo che anche altre dipendenti di quell’ufficio avrebbero vissuto situazioni simili. Adesso però, essendo morto l’accusato, la legge del Paese asiatico prevede che le indagini siano archiviate d’ufficio, senza possibilità di approfondimenti sulla denuncia.

Park Won-soon, da avvocato per i diritti civili a sindaco di Seul

Park Won-soon era diventato sindaco di Seul nel 2011 ed è stato confermato dagli elettori alla carica di primo cittadino per tre mandati di fila: l’ultima sua vittoria alle elezioni risale al giugno del 2019. La carriera politica dell’uomo era in continua ascesa: tutti lo consideravano come un probabile candidato alle elezioni presidenziali dal 2022, per il Partito democratico liberale, in cui milita anche l’attuale presidente, Moon Jae-in.

Prima di entrare in politica Par Won-soon aveva intrapreso una brillante carriera di avvocato per i diritti civili, vincendo numerose cause tra cui proprio una delle prime per molestie intentate in Corea del Sud. Inoltre si era battuto per le cosiddette “donne di conforto”, che durante la seconda guerra mondiale erano state costrette a prostituirsi con i soldati dell’esercito giapponese. Da politico aveva spesso sottolineato le sempre maggiori disuguaglianze economiche e sociali nel Paese; infine aveva spesso denunciato il rapporto di corruzione che intercorreva tra chi ricopriva gli incarichi pubblici e le grandi aziende.