Il bambino di 21 mesi di Bra (provincia di Cuneo) che era caduto nella piscina gonfiabile della propria abitazione martedì sera, non ce l'ha fatta: è deceduto nel tardo pomeriggio di ieri, 10 luglio, presso l'ospedale infantile Regina Margherita di Torino.

Il piccolo viveva sulla collina della Zizzola insieme al fratello maggiore e ai genitori, i quali hanno acconsentito alla donazione degli organi. "Abbiamo fatto tutto il possibile, ma purtroppo non ci sono più speranze", aveva detto Giorgio Ivani, primario di rianimazione presso il Regina Margherita, quando il bimbo era giunto in ospedale in gravi condizioni.

Il momento dell'incidente

Stando alle prime ricostruzioni dei fatti, il piccolo, nato nell'ottobre del 2018, stava giocando, sorvegliato da sua madre, accanto ad una piscina gonfiabile della profondità di circa 50 centimetri. Improvvisamente si è verificata la tragedia che, in un primo momento, sarebbe sfuggita agli occhi dei presenti: probabilmente il bimbo si è arrampicato sui bordi della piscinetta e l'ha scavalcata, cadendo al suo interno. Successivamente ha perso conoscenza e, quando i familiari si sono accorti dell'incidente, rinvenendolo incosciente e a faccia in giù nell'acqua, per lui si è rivelato troppo tardi: era già andato in arresto cardiaco.

L'intervento del 118

I parenti hanno subito chiamato i soccorsi che sono giunti sul posto con un'automedica che poi ha chiesto l'intervento dell'elisoccorso.

Quest'ultimo è atterrato nel campetto da calcio della Madonna dei Fiori, a Bra. Quando il bambino è arrivato presso l'ospedale torinese Regina Margherita, i medici si sono resi conto che le sue condizioni erano critiche: "Il cuoricino aveva ripreso a battere, ma l'encefalogramma era piatto - ha raccontato il dottor Ivani - Non sappiamo la dinamica perché in quel frangente il piccolo era da solo.

L'ipotesi più probabile è che sia annegato".

Un episodio simile a Piacenza

Una vicenda analoga si è verificata il 30 giugno a Calendasco (Piacenza) dove un bambino di due anni, mentre giocava, è caduto nella piscina da giardino della sua abitazione. I soccorsi sono giunti immediatamente nel luogo indicato e hanno cercato di rianimare il bimbo che era andato in arresto cardiaco, quindi l'hanno trasportato con l'eliambulanza all'ospedale di Bergamo dove, dopo un paio di giorni di agonia, il suo cuore ha smesso di battere per sempre. I carabinieri della stazione di San Nicolò, giunti sul luogo dell'incidente con il comandante Vincenzo Russo, stanno svolgendo delle indagini per ricostruire l'esatta dinamica dei fatti.