Viviana Parisi temeva che i servizi sociali le portassero via il figlio. A sostenerlo è il legale (e cugino) del marito Daniele, l'avvocato Claudio Mondello. La donna, originaria di Torino, ma da diversi anni residente a Venetico (Messina) con la famiglia era scomparsa lunedì 3 agosto. Cinque giorni dopo, è stata trovata senza vita in un'area boschiva nel territorio di Caronia (sempre nel Messinese). Del caso di Cronaca Nera si sta occupando la Procura della Repubblica di Patti. Per il momento, nonostante nessuna pista possa ritenersi esclusa, è stato aperto un fascicolo per sequestro di persona e omicidio.

Viviana temeva di perdere Gioele

Viviana Parisi, dee-jay 43enne sposata con una nota firma del panorama hardstyle, stava attraversando mesi molto difficili. L'emergenza sanitaria e il relativo lockdown avevano acuito una sindrome depressiva accompagnata, secondo i familiari, da manie di persecuzione. La donna non solo aveva paura che il suo Gioele, 4 anni, si potesse ammalare, ma come sostiene il legale del marito, temeva che i servizi sociali le togliessero il piccolo.

Il motivo? L'avvocato di Mondello è convinto che questa paura derivasse dal fatto che Viviana, recentemente, era stata in ospedale per problemi di carattere psicologico. Il professionista, quindi, ha anche spiegato il significato di alcuni messaggi rivolti da Daniele Mondello alla moglie subito dopo la sua scomparsa.

L'uomo, conoscendo i timori della compagna, aveva provato a tranquillizzarla dicendole che non sarebbe accaduto niente né a lei né il figlio.

Viviana non avrebbe mai fatto del male a Gioele

Tuttavia, sia il legale che i familiari di Viviana sono certi che la donna non avrebbe mai superato un certo "limite" e non avrebbe mai fatto del male al bimbo.

Se, come azzardato dagli inquirenti, Gioele si fosse ferito gravemente (o se fosse rimasto ucciso) nello scontro con un mezzo dell'Anas - avvenuto sull'A20 all'altezza di Caronia - la donna avrebbe chiesto sicuramente aiuto. "Si sarebbe messa ad urlare - ha precisato il legale - perché per lei la salute di Gioele aveva la precedenza su tutto".

Poi, aggiungendo che Viviana era legata in maniera morbosa al bambino ha concluso: "Non l’avrebbe mai portato via". L'avvocato, non sembra convinto neppure dell'ultima ipotesi investigativa avanzata dagli investigatori: difficile che mamma e figlio possano essere stati aggrediti da cani di grossa taglia.

Il corpo di Viviana è stato rinvenuto, in avanzato stato di decomposizione, sabato 8 agosto in un'impervia area boschiva. Sebbene i risultati dell'autopsia non siano stati risolutivi, gli inquirenti credono che la 43enne si possa essere suicidata. Di Gioele, però, non c'è traccia. Tuttavia, le ricerche del piccolo non si fermano. Alle operazioni prendono parte anche nuclei speciali dell'esercito, cani molecolari e droni.