Consentire ai migranti richiedenti asilo di utilizzare il trasporto pubblico solo in determinati orari. In questo modo, studenti e valligiani avrebbero la possibilità di raggiungere scuole e posti di lavoro con maggiore semplicità. È questa, in estrema sintesi, la proposta avanzata dal capogruppo della Lega Nord di Sedrina, comune all'inizio della Val Brembana, in provincia di Bergamo, al prefetto del capoluogo Enrico Ricci. Come era prevedibile, l'iniziativa ha sollevato critiche e polemiche.

La proposta della Lega

Sedrina è un piccolo comune montano a circa 15 km da Bergamo.

Raggiungere il capoluogo, per studiare o lavorare, non è sempre agevole in quanto l'offerta del trasporto pubblico locale - gestito dalla Sab - come riportato anche nel comunicato leghista, non sempre sarebbe sufficiente.

In vista dell'imminente apertura delle scuole, venerdì 4 settembre, Enzo Galizzi, segretario della locale sezione Lega Nord, si è presentato in Prefettura accompagnato dagli onorevoli Daniele Belotti e Alberto Ribolla (entrambi deputati del Carroccio) per avanzare al dottor Enrico Ricci, da qualche mese prefetto della Città dei Mille, una richiesta particolare.

Come confermato dal comunicato stampa, condiviso anche sui social, la sezione leghista ha proposto un utilizzo del bus in orari differenziati per migranti e studenti.

Come spiegato nella nota, l'iniziativa vuole risolvere il ben noto problema degli assembramenti (che già si verificavano in epoca pre-Covid-19), causato, sempre secondo il Carroccio, dagli ospiti del centro di accoglienza San Giuseppe, sito in frazione Botta. Durante l'incontro in Prefettura, Galizzi e i parlamentari hanno consegnato anche le oltre 700 firme raccolte nelle scorse settimane per domandare la chiusura della struttura di via Palazzo.

Le critiche

La pubblicazione del comunicato di Galizzi ha sollevato critiche e proteste. "Prima gli italiani - hanno commentato ironicamente Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione comunista e Fabrizio Baggi, segretario regionale lombardo del partito - che gli immigrati attendano la corsa successiva". Poi, i "deputati rossi", che hanno condannato anche la raccolta firme per chiudere il centro migranti, hanno rincarato la dose: "Invece di chiedere un potenziamento del trasporto locale, al fine di evitare il sovraffollamento sui pullman, i soliti demagoghi razzisti hanno puntato a fare dei richiedenti asilo gli untori portatori del virus".

Quindi, hanno concluso: "In stile apartheid hanno proposto una sorta di segregazione e veicolato il messaggio razzista che bisogna proteggere dall'uomo nero i nostri bambini e ragazzi". Anche Giacomo Angeloni, consigliere dem del Comune di Bergamo, ha attaccato la proposta leghista giudicandola allucinante: "Siamo nel 2020 - ha puntualizzato chiedendo di reagire - e non in Mississippi nel 1964".

Tuttavia, nonostante le accuse di razzismo, Galizzi, sembra deciso ad andare avanti e, difendendo la propria posizione, ha spiegato di agire per la tranquillità dell'intera Valle e di aver semplicemente richiesto che i responsabili della Casa San Giuseppe di Botta di Sedrina intervengano esortando i propri ospiti a prendere il bus in orari differenti da quelli maggiormente frequentatati.

"Noi poveri valligiani - ha continuato Galizzi - spesso e volentieri vediamo i nostri ragazzi ritornare a casa perché non sono riusciti a salire sul pullman a causa dei troppi richiedenti asilo che, spingendo e sgomitando (anche in virtù della loro stazza) occupano tutti i posti disponibili".