Nella serata del 15 settembre scorso gli agenti della Polfer in servizio presso la stazione ferroviaria di Brindisi hanno fermato una coppia di origini nigeriane. I militari, che stavano effettuando un servizio di routine all'interno dello scalo pugliese, hanno chiesto ai due di esibire i documenti di riconoscimento. All'improvviso però la coppia si è rifiutata di fornire le proprie generalità e ha aggredito con violenza i due agenti. Sono volati anche calci e schiaffi che hanno colpito i due poliziotti.

L'aggressione dopo un rifiuto verbale

I due agenti sono stati aggrediti dopo che i due si sono rifiutati verbalmente di non mostrare i documenti richiesti.

La più "intraprendente", secondo quanto riferisce la testata giornalistica locale Brindisi Report, sarebbe stata proprio una donna di 21 anni. Dopo aver fermato l'autrice del misfatto, i poliziotti hanno condotto quest'ultima presso la centrale operativa dove è stata identificata. Per lei sono scattati gli arresti in regime di domiciliari. Denunciato a piede libero, invece, il suo connazionale, un uomo di 35 anni che si trovava in compagnia della donna. Per lui l'accusa è di aver agito in concorso assieme alla 21enne per i reati di resistenza, lesioni e rifiuto di fornire indicazioni sull’identità personale. Entrambi possedevano regolarmente il permesso di soggiorno. Al momento non è chiaro il motivo per cui la coppia abbia aggredito gli agenti della Polfer: sicuramente nelle prossime ore, o al massimo nei prossimi giorni, si potranno conoscere ulteriori particolari sulla vicenda.

Per i due agenti non ci sono state comunque serie conseguenze fisiche. La notizia è stata diffusa dai principali media locali e anche dal giornale online Brindisi Cronaca.

Non è la prima aggressione ai militari in provincia di Brindisi

Quanto accaduto presso la stazione del comune capoluogo non è l'unico episodio del genere che si verifica in Puglia in queste ultime settimane.

Il 21 agosto scorso, un 29enne residente a Ceglie Messapica, sferrò un pugno ad un carabiniere nel corso di un normale controllo atto a contrastare la diffusione del coronavirus. Il giovane, che già si trovava detenuto in regime di arresti domiciliari per altri reati, fu trasferito presso la casa circondariale di via Appia a Brindisi con un'apposita ordinanza emanata dal Tribunale.

Anche in quel caso il militare aggredito riportò lesioni non gravi. Le forze dell'ordine continuano ad operare alacremente su tutto il territorio nazionale per contrastare reati di varia natura e per motivi di pubblica sicurezza, così come stavano facendo i due agenti in servizio presso la stazione brindisina.