Il Coronavirus, la seconda ondata e l'ipotesi nuovo lockdown (al momento smentito dal governo). Temi che, in alcuni casi, suscitano la perdita della pazienza dei cittadini, stufi di leggere articoli che spesso accusano di "terrorismo mediatico". C'è l'anima popolare e persino la corrente negazionista, ma ci sono anche e soprattutto i dati. Inconfutabili e chiari. Quelli di cui si occupa il sito Worldometer e che ha inteso analizzare la situazione legata al Sars-Cov-2 esistente in Italia.

Covid: Crisanti interpellato da Il Fatto Quotidiano

Per chi non lo sapesse Worldometer è sito noto a livello mondiale (è il più importante) per l'elaborazione di dati rielaborati da uno stuolo di sviluppatori, ricercatori e volontari che lavorano in tempo reale.

Il suo studio sull'Italia è stato reso noto a livello italiano che, nella sua edizione, ha interpellato anche il virologo Andrea Crisanti sull'effettiva attendibilità delle previsioni.

Tuttavia, più che di ipotesi su ciò che potrà davvero accadere in Italia con la riapertura di scuole ed attività produttive, si tratta di proiezioni in vista della stagione invernale. I numeri messi in evidenza un po' spaventano, ma sono frutto di un lavoro che non tiene conto di quelli che potrebbero essere i comportamenti, le misure restrittive e le disposizioni anti-contagio dei singoli Paesi. Allo stesso modo non concorrono a modificare il corso dell'epidemia paventato eventuali nuove aperture come, ad esempio, gli stadi.

In quest'ultimo caso, però, il Comitato tecnico-scientifico che è ben a conoscenza di questi dati si è già opposto ad aprire gli impianti a più di 1.000 persone.

Seconda ondata coronavirus: rischi concreti se si abbassa la guardia

Lo studio, attraverso dei grafici, si preoccupa di analizzare tre scenari. Uno che proietta la situazione attuale nel lungo termine, uno che prevede comportamenti rigorosi ed uno nefasto e uno che descrive ciò che accadrebbe qualora si arrivasse a un abbassamento del livello di guardia.

Cosa si intende? Si immagina che si smetta di usare le mascherine dove obbligatorio ed opportuno, che si torni ad assembrarsi e che in un certo senso ci si dimentichi del virus. Si arriverebbe già l'1 novembre a 15.000 contagi al giorno, per arrivare a 40.000 nel mese di dicembre. Numeri a cui si assocerebbe la criticità rappresentata dal possibile sovraccarico delle strutture sanitarie e dell'eventuale saturazione dei posti in terapia intensiva.

"Osservando le proiezioni - scrive il Fatto Quotidiano - significherebbe piangere di nuovo 700 persone al giorno prima del 2021". Secondo Crisanti le ipotesi vanno prese in seria considerazione, ma sottolineando che non tengono conto di misure restrittive come l'isolamento degli asintomatici . "Se gli indicatori reali - spiega il virologo - schizzassero sopra la soglia dei 5.000 contagi al giorno le cose si metterebbero male, perché da lì è un attimo ritrovarseli a 10-15.000 e perdere progressivamente la capacità di fare i tamponi". Il tracing sembra perciò essere la migliore strategia di contrasto all'epidemia, ma è possibile fino a quando il numero dei casi non è tale da rendere impossibile il test dei contatti di tutti i positivi. Rispettare le regole sarebbe il più efficace metodo per evitare che queste proiezioni nefaste trovano anche minimo riscontro nella realtà che si andrà a vivere.