Ghali si è espresso sull'omicidio di Willy Monteiro Duarte, ventunenne di origine capoverdiana deceduto a Colleferro nella notte tra sabato 5 e domenica 6 settembre 2020, dopo essere stato ripetutamente colpito per aver cercato di difendere un amico in una rissa.

La vicenda sta sostanzialmente monopolizzando le pagine di cronaca dei giornali online, suscitando molte discussioni anche a livello culturale e socio-politico, viste le origini capoverdiane di Willy e le simpatie di estrema destra delle persone attualmente incriminate per l’omicidio.

Ghali, tramite un post sulla sua pagina Instagram – dove conta oltre due milioni e 400mila seguaci – ha chiesto a gran voce giustizia per Willy, rivelando di aver subito in passato aggressioni simili a quella costata la vita al giovane.

Successivamente, con diverse Instagram Stories, ha amaramente rimproverato buona parte dei colleghi rapper per non aver detto nulla in merito a quanto accaduto.

Ghali rivela di aver subito aggressioni in passato: 'Aspetti che si stanchino di tirare calci e pugni'

“Willy è stato ucciso dall’ignoranza – ha spiegato Ghai con un lungo post su Instagram – dall’odio, dal razzismo e dagli ideali di quattro ragazzi. I familiari di queste persone sono arrivati a dire che Willy "Era solo un immigrato". Questo qui è un problema ricorrente in Italia, e mi ha ricordato alcuni episodi della mia vita in cui l’ho scampata per un pelo, in cui aspetti che si stanchino di tirare calci e pugni, in cui chiedi pietà e il perché, sperando di riuscire a rialzarti da terra"

Ghali critica i rapper italiani rimasti in silenzio sul caso Willy Monteiro: 'O non ve ne frega niente, oppure siete molto simili a quei quattro ragazzi'

In alcune Instagram Stories, pubblicate poche ore dopo il post, Ghali ha criticato il silenzio di svariati colleghi rapper, che non hanno commentato in alcun modo la vicenda.

Queste le sue parole:

“Volevo chiedere una cosa a tutti i colleghi che non stanno dicendo nulla sul caso di Willy: tutto apposto? Avete cose più importanti da dire forse? Perché non ne parlate? E’ tutto normale per voi? Sul Black Live Matters si sono tutti fiondati a pubblicare quadrati neri, perché lo faceva tutto il mondo, senza poi però fare nulla di concreto in quella direzione, solo così, per Instagram.

Ora la situazione di Willy è molto vicina a noi, non ci possono dire che non ci riguarda, che in America è un'altra storia, ma non ne parlate. […] Le cose sono due: o non ve ne frega niente, oppure siete molto simili a qui quattro ragazzi, oppure magari avete tanti amici simili a loro, o magari siete in un ambiente simile a quello”.