Giallo sul litorale della provincia di Roma dove un uomo, mentre camminava alla ricerca di funghi nel bosco, la mattina di martedì 20 ottobre si è imbattuto in un teschio umano, privo del resto del corpo. Spaventato, ha immediatamente chiamato il 112 per segnalare la macabra scoperta: i carabinieri sono subito intervenuti sul luogo del ritrovamento, a Lavinio, frazione di anzio, nella parte antistante alla zona del Caracol, in prossimità dello stradone Sant'Anastasio. Dopo il teschio, i militari dell’Arma hanno scoperto anche quel che restava del corpo di una persona: in una busta nera interrata c’era la parte superiore, mentre in un secondo sacco della nettezza urbana si trovavano le gambe.

La vittima indossava la giacca e i pantaloni di una tuta della squadra di calcio della Roma.

Il primo esame del medico legale sul corpo ritrovato

I carabinieri della Compagnia di Anzio, guidati dal capitano Giulio Pisani, stanno indagando per far luce su quello che a tutti gli effetti sembra un vecchio caso irrisolto. Sono molti gli aspetti ancora oscuri di questa vicenda, anche perché i resti della persona ritrovata sono impossibili da identificare, tanto che non si è riusciti a stabilire se si trattasse di un uomo o di una donna. Secondo il medico legale che per primo ha esaminato il corpo, le spoglie potrebbero appartenere a una persona di un’età compresa tra i 30 e i 60 anni. Difficile stabilire la data del decesso della vittima: il teschio, a prima vista, non presenta fori di proiettile o altre ferite che potrebbero aver provocato la morte di quell’individuo.

A quanto pare quei due sacchi potrebbero essere stati nascosti nel bosco anche una decina di anni fa, e più precisamente nell’arco di tempo che va dal 2008 al 2018.

Si attende l’autopsia sul corpo della vittima per avere maggiori chiarimenti

I resti del corpo sono stati portati all’istituto di Medicina legale del Policlinico Tor Vergata a Roma.

Nelle prossime ore sarà autorizzata l’autopsia sulle spoglie, che potrà chiarire alcuni dei punti oscuri della vicenda, come l’età e il genere della vittima. Per dare un nome allo sconosciuto potrebbe essere utile anche l’esame del Dna. L’inchiesta sul ritrovamento è seguita dal pm Giuseppe Travaglini della Procura di Velletri.

Per ora si indaga sulle ipotesi di reato di occultamento e distruzione di cadavere, anche se non è escluso che quella persona possa essere stata vittima di un delitto particolarmente efferato.

Le prime indagini per identificare il corpo ritrovato

Secondo le prime ricostruzioni i carabinieri si sarebbero concentrati sulla pista di una morte violenta. In queste ore i militari dell’Arma stanno consultando gli archivi per esaminare tutti i casi di persone scomparse in zona negli ultimi anni. A quanto pare la ricerca si sarebbe focalizzata su due nomi: uno di un 50enne residente a Nettuno e l'altro di un pregiudicato di 40 anni, la cui scomparsa risale al 2000, quando l’uomo uscì di casa ad Anzio, senza farvi mai più ritorno.