“Stiamo andando verso la situazione della Francia, che è avanti a noi, ma di poco”. Secondo Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, l’Italia potrebbe presto subire un nuovo lockdown – come sta accadendo nel Paese transalpino – se le misure adottate nei giorni scorsi dal governo Conte per contrastare la diffusione del Coronavirus non dovessero portare risultati significativi. L’esperto fotografa la situazione attuale in un suo intervento durante la trasmissione di Rai 3 Agorà: il punto chiave resta l'affollamento nei nostri ospedali con l’aumento dei ricoveri per il Covid-19.
Attualmente l'intero sistema sanitario è coinvolto, tanto da rispondere con fatica a qualsiasi altro bisogno dei cittadini relativo alla salute. Per fare un esempio, il medico racconta la situazione critica della struttura in cui lavora, che ha portato alla riconversione di reparti che normalmente si occupano di altro.
Per Galli siamo molto vicini al lockdown in determinate zone d’Italia
Secondo Massimo Galli in Italia con i numeri attuali [VIDEO]stiamo ogni probabilità ripercorrendo quanto già visto in Francia. Il Paese transalpino ha stabilito dal 30 ottobre un lockdown nazionale per molte attività, con la significativa esclusione delle scuole, che resteranno comunque aperte. L’infettivologo si dice sicuro che anche in Italia si arriverà a una situazione simile, bisognerà capire quando.
Galli, pur sottolineando come l’idea di una nuova chiusura generalizzata lo sconvolga per le conseguenze che comporterebbe, vede come imminente un tale scenario, soprattutto in specifiche aree del Paese. Tuttavia l’infettivologo si augura che si riesca a limitare i danni con le misure adottate, migliorando la situazione senza dover ricorrere a questo rimedio estremo.
Galli cita l’esempio dell’ospedale Sacco di Milano
Per chiarire cosa significa in concreto lo “scenario in rapido peggioramento” citato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, con crescita esponenziale dei contagi e aumento dei ricoveri, Galli fa l'esempio dell'ospedale in cui lavora, che al momento conta 300 ricoverati, di cui 19 intubati e altre 47 che utilizzano la ventilazione meccanica per poter respirare.
L’infettivologo rivela come nelle ultime ore al Sacco diversi reparti siano stati riconvertiti per essere destinati esclusivamente ai malati da Covid-19, assicurando così oltre 300 posti letto: ma l’attuale organizzazione con ogni probabilità non sarà sufficiente nei prossimi giorni.
La critica di Massimo Galli a certe ricostruzioni giornalistiche
Massimo Galli critica aspramente certe ricostruzioni giornalistiche volte a minimizzare la situazione attuale, a suo avviso non veritiere. Chi ha parlato di un pronto soccorso vuoto al Sacco non ha considerato che era stato chiuso proprio per l’eccessivo arrivo di malati, smistati altrove. Per l’esperto attualmente nel suo ospedale si lavora in condizioni decisamente pesanti, con le maestranze da giorni sotto sforzo, che stanno tenendo duro per fronteggiare l’emergenza, anche se “non puoi tirare la corda più di tanto, perché c’è il rischio che si spezzi”. Eppure, secondo Galli, ci sarebbe tra gli operatori del settore chi fa disinformazione rispetto alla realtà, pur di sminuire quanto accade, per portare avanti determinati interessi di parte.