Mauro Pamiro, l'insegnante 44enne rinvenuto senza vita in un cantiere di Sabbioni (Crema) lo scorso 29 giugno, prima di cadere dall'impalcatura della villetta in costruzione, aveva assunto sostanze stupefacenti. A rivelarlo sono gli esiti degli esami tossicologici. Tuttavia, molti interrogativi rimangono ancora senza risposta. I genitori dell'uomo, come riportato dalle pagine di Cronaca Nera del quotidiano Il Giorno, vogliono sapere la verità.

Tracce di sostanze nel corpo di Mauro Pamiro

Nei giorni scorsi sono arrivati i risultati delle analisi tossicologiche eseguite sul corpo del professor Mauro Pamiro.

L'insegnante, da quanto è stato accertato, poco prima di precipitare da un'impalcatura di via Mazzolari, avrebbe fumato cannabis. Nonostante ciò, però, è impossibile dire come mai il 44enne sia salito sul quel ponteggio.

Sul corpo dell'uomo non è stata trovata alcuna lesione attribuibile ad un'eventuale aggressione da parte di terze persone e l'esame autoptico ha confermato che le ferite riscontrate sono compatibili con una caduta da un'altezza di circa cinque metri. Come sottolineato nella relazione di 50 pagine firmata dal medico legale Elena Invernizzi e dalla collega tossicologa Claudia Vignali, Pamiro, il professore è "arrivato a terra" di schiena. Un impatto violento che gli è stato fatale.

I genitori di Mauro Pamiro vogliono sapere la verità

Gli esiti delle consulenze affidate dal procuratore Roberto Pellicano, di fatto, metterebbero la parola fine al "giallo dell'estate cremasca". Tuttavia, nonostante la pista dell'omicidio sia stata praticamente accantonata dagli inquirenti, più di un punto rimane da chiarire.

Familiari e amici, però, da quanto si apprende sembrano rigettare la tesi del suicidio e della caduta accidentale e vogliono la verità. "Cosa ci faceva - si domandano - su un ponteggio, in piena notte e senza scarpe?". I dubbi aumentano se si considera che Pamiro era affetto da una grave forma di mistrofia muscolare e, per questo, era considerato invalido al 35%.

"Sono molto delusa e demoralizzata – ha dichiarato Marisa Belloni, la mamma di Mauro - Spero che a Milano le analisi riescano a diradare i dubbi". Poi, amareggiata, ha concluso dicendo che si augura sempre che dalle indagini si possa comprendere quanto accaduto la notte tra il 27 e il 28 giugno. Anche Gian Luigi Tizzoni, legale del padre di Mauro, non ha nascosto le sue perplessità. "Per noi sarà importante valutare tutte le analisi informatiche e sulle celle telefoniche" ha spiegato.