"C'erano dei momenti in cui desideravo farmi del male". Antonio De Marco, il 21enne di Casarano (Lecce) in carcere per l'omicidio dell'arbitro Daniele De Santis (33 anni) e di Eleonora Manta (30 anni) davanti al pm Maria Consolata Moschettini e al gip Michele Toriello ha ammesso che, talvolta, veniva assalito da inspiegabili crisi di rabbia. Il giovane, studente di Scienze infermieristiche, avrebbe premeditato il delitto qualche mese fa, mentre conviveva con la coppia di fidanzati.

De Marco soffriva di attacchi di rabbia

Antonio De Marco, reo confesso dell'omicidio di via Montello, a Lecce, si trova attualmente rinchiuso nel carcere di Borgo San Nicola.

Giovedì 1 ottobre è comparso davanti al gip del tribunale Michele Toriello e al pm Maria Consolata Moschettini per l'udienza di convalida del fermo. Il giovane, assistito dai suoi legali, gli avvocati Andrea Starace e Giovanni Bellisario, ha dichiarato di soffrire di attacchi di rabbia. "C'erano dei momenti in cui desideravo farmi del male", ha continuato precisando di non essere a conoscenza dei motivi che lo riducevano in quello stato.

Come riportato dalle pagine di Cronaca Nera di diversi quotidiani, l'aspirante infermiere avrebbe anche aggiunto: "Tutto sarà stato dettato dalle crisi di quel giorno e mi son deciso a farlo". Il giovane ha anche ammesso di avere pensieri autolesionistici, ma non solo.

Talvolta desiderava fare del male anche ad altre persone.

De Marco avrebbe premeditato il delitto

Daniele ed Eleonora sono stati uccisi, brutalmente, la sera del 21 settembre. Una settimana più tardi, le indagini dei carabinieri hanno portato all'arresto dello studente di Casarano. Secondo quanto ricostruito, il terribile omicidio dell'arbitro di Lega Pro e della sua fidanzata, funzionaria dell'Inps, sarebbe stato premeditato.

Sebbene Antonio De Marco non abbia svelato il movente del duplice delitto - sottolineando di non sapere "perché ha fatto quello che ha fatto" - sembrerebbe che la decisione di uccidere Daniele De Santis ed Eleonora Manta, nella mente del 21enne sia maturata qualche mese fa, in agosto. In quel periodo il giovane conviveva con la coppia.

"In certi momenti - ha dichiarato - ho ricordi frammentati e non ricordo tutto con continuità. Non lo so... ogni tanto avevo come delle crisi e, all'improvviso, scoppiavo a piangere". Il ragazzo, ha anche detto di aver accumulato rabbia anche nei confronti di altre persone, ma non ha specificato né i loro nomi né li ha identificati come "possibili bersagli". “Mi sentivo solo - ha proseguito - e a volte non riuscivo a controllare i pensieri”.

Non è escluso che, nei prossimi giorni, i difensori di De Marco richiedano una perizia psichiatrica sul loro giovane assistito. Secondo quanto riportato nella relazione firmata dal sostituto procuratore Maria Consolata Moschetti, il 21enne, avrebbe "un'indole particolarmente violenta" e, nel provocare la morte, avrebbe avuto un "compiacimento sadico".