"Ciò che dobbiamo creare è una legge sulle unioni civili. In questo modo, gli omosessuali godrebbero di una copertura legale. Io ho difeso questo, gli omosessuali hanno diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio e hanno il diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe esserne buttato fuori": queste le rivoluzionarie parole di Papa Francesco pronunciate nel film-documentario "Francesco" del regista russo Evengeny Afineevsky, presentato alla Festa del cinema di Roma mercoledì 21 ottobre.
Si tratta della prima vera apertura della Chiesa in favore di una legge sulle unioni civili, sebbene, già nei primi mesi di elezione al pontificato, Papa Francesco avesse assunto una posizione di apertura nei confronti della categoria.
"Francesco", il docufilm sul Papa
Il documentario proiettato al Festival del Cinema di Roma, realizzato dal regista russo Evgeny Afineevsky si basa su una serie di interviste allo stesso Pontefice, ad alcuni suoi familiari, a Benedetto XVI, a vescovi, cardinali e a tutti quei soggetti che di fatto ruotano attorno al magistero del Papa.
All'indomani dal Festival, il documentario sarà insignito del "Kinéo Movie for Humanity Award" giunto alla sua 18° edizione e assegnato "a chi promuove temi sociali e umanitari". Sarà la stessa ideatrice del Premio, Rosetta Sannelli, a consegnarlo nei Giardini Vaticani.
“Francesco” tratta delle attività umane del Papa e affronta temi importanti quali razzismo, pandemia, abusi sessuali, disuguaglianze di genere, omosessualità, xenofobia, crisi climatica, la guerra in Siria e in Ucraina e la persecuzione dei Rohingya.
La telefonata del Papa
In "Francesco" viene documentata anche una conversazione telefonica avvenuta tra il Papa e una coppia omosessuale.
La coppia, con tre figli a carico, avrebbe, infatti, inviato una lettera a Papa Francesco dove lamentava il proprio l'imbarazzo nel portare la prole in parrocchia. In altre parole, la sensazione provata dai genitori trovava origine nel timore di un pregiudizio ai loro danni, per il solo motivo di essere omosessuali.
Il Pontefice ha contattato telefonicamente i genitori incoraggiandoli a portare i figli in Chiesa e incitando gli stessi a disinteressarsi del giudizio della gente.
Presente alla conferenza stampa anche Juan Carlos Cruz
Juan Carlos Cruz, presente alla conferenza stampa, ha subito degli abusi da bambino da parte di un prete cileno.
La Chiesa cilena ha nascosto per anni i suoi abusi finché Juan Carlos Cruz non ha incontrato il Pontefice.
"Questa cultura dell'abuso e della copertura non può più essere tollerata, Papa Francesco lo capisce, ma molte altre persone della Chiesa non lo capiscono. Ma noi non ci fermeremo" ha affermato Cruz durante la conferenza stampa.
Importanti poi anche le dichiarazioni del regista Afineevsky: "Anche le persone vittime di abusi sessuali potranno essere ascoltate attraverso questo film. Per il Papa è importante non etichettare le persone, che siano omosessuali o no".