Alberto Maria Genovese, imprenditore e fondatore di diverse start-up è stato arrestato venerdì 6 novembre con l'accusa di aver drogato e usato violenza - durante un festino nel suo appartamento di Milano - ai danni di una ragazza di 18 anni. Con il passare delle ore, l'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dal pubblico ministero Rosaria Stagnaro si sta allargando arricchendosi di nuovi elementi e testimonianze. La notte delle violenze, alla festa, sarebbe stata presente anche una delle protagoniste coinvolte nel caso di "Villa Inferno".

Tuttavia, è bene precisarlo fin da subito, non ci sarebbero connessioni tra i due filoni d'indagine.

Terrazza Sentimento e Villa Inferno

Secondo quanto ricostruito finora dagli uomini della Squadra Mobile di Milano, la 18enne che ha sporto denuncia contro Alberto Genovese sarebbe stata abusata, nella notte tra il 10 e l'11 ottobre scorso. Al party organizzato dall'imprenditore 43enne nel super attico vista Duomo denominato "Terrazza Sentimento", da quanto si apprende, sarebbe stata presente anche la ragazza, da poco maggiorenne, che qualche mese fa ha fatto partire con le sue rivelazioni l'indagine denominata "Villa Inferno". L'inchiesta, coordinata dal pm Stefano Dambruoso, ha fatto luce sui festini, a base di droga e sesso con minorenni, organizzati nell'abitazione di proprietà di Davide Bacci (costruttore edile ora in carcere) tra Pianoro e Rastignano (sui colli di Bologna).

Stando alle 28 pagine di ordinanza di custodia cautelare firmate dal giudice del tribunale di Milano Tommaso Perna, la ragazza non avrebbe formalizzato alcuna denuncia, ma avrebbe fornito sommarie indicazioni utili alla ricostruzione della notte delle presunte violenze. "Ho detto al body-guard che dentro la stanza c'era una mia amica che sarebbe dovuta venire via con me - ha spiegato la giovane - Lui però si è limitato a rispondere che non si poteva entrare".

La 18enne ha anche riferito che intorno alla mezzanotte, la coetanea, le ha inviato un messaggio sostenendo di essere stata violentata non solo da Alberto Genovese, ma anche da altri uomini.

Altre ragazze sarebbero pronte a parlare

Lunedì 9 novembre il gip Tommaso Perna ha deciso di convalidare il decreto di fermo emesso nei confronti di Alberto Genovese.

L'uomo, davanti agli inquirenti, avrebbe minimizzato le proprie responsabilità e si è giustificato dicendo di essere vittima della droga.

Nelle scorse ore, come precisato dall'Ansa, si sarebbero fatte avanti altre ragazze pronte a raccontare agli investigatori le loro esperienze di ospiti dei festini organizzati dall'imprenditore 43enne. Un'altra giovanissima ragazza avrebbe anche dichiarato di esser stata abusata dal top manager di origine partenopee.

La Procura di Milano, per ricostruire un quadro il più possibile completo, nelle scorse ore, ha annunciato accertamenti sull'agenzia di modelle di cui Genovese risulterebbe detentore di una quota.