Il vaccino risolverà buona parte dei problemi legati al Coronavirus. È al momento questo l'unico dato di fatto, a giudicare da quello che è il parere di diversi scienziati. La Covid non farà più paura, le persone saranno immunizzate e si auspica possa essere limitata la circolazione del virus, fino ad azzerarla con l'immunità di gregge.

C'è, però, una serie di domande a cui si aspetta di trovare risposta. Quando si potrà ritrovare la normalità? Quando si potrà fare a meno della mascherina? Quando la costituzione di folle di persone non sarà più un pericolo?

A giudicare dalle parole di Giuseppe Ippolito ci sarà ancora da attendere e probabilmente non poco. O almeno questo è quello che si evince dalle parole rilasciate dal direttore scientifico di una struttura di eccellenza come lo Spallanzani di Roma. Nell'ambito del webinar "Piano dei vaccini anti-Covid nel Lazio" ha, infatti, anticipato che la malattia del 2020 potrebbe continuare a fare compagnia alla popolazione fino al primo trimestre del 2022, aggiungendo altri dettagli importanti.

Vaccino coronavirus, per i benefici ci sarà da attendere

Il 2021, dunque, sarà l'anno del vaccino e della sua distribuzione, ma potrebbe non essere quello del definito colpo del ko nella guerra contro il Sars-Cov2.

Da tempo è noto che il processo di vaccinazione di massa durerà mesi e prima di raccogliere i frutti sul fronte epidemiologico sarà necessario quantomeno aprile e forse l'autunno. L'opinione di Giuseppe Ippolito va, invece, oltre queste scadenze. "Nonostante la vaccinazione non possiamo pensare che torneremo ai sistemi come erano prima.

Il virus ci terrà compagnia fino al primo trimestre 2022. Quei livelli di assembramento non sono più possibili".

Quando finirà l'incubo coronavirus? Nel 2022 secondo Ippolito

Da più parti, a livello scientifico, iniziano a levarsi voci che invitano a non abbassare la guardia a proseguire nel rispetto delle regole note per evitare il contagio.

Dall'uso della mascherina al distanziamento sociale, passando per l'evitare possibili assembramenti. La data indicata da Ippolito tra l'altro corrisponde a quella in cui "finiranno tutte le vaccinazioni".

Covid e ospedalizzazioni, il confronto con le influenze

E continueranno ad essere ovviamente mesi difficili anche per le strutture sanitarie. "La percentuale di decessi di questa malattia - ha specificato Ippolito - è tre volte più alta dell'influenza, abbiamo il doppio dei ricoveri in terapia intensiva e mentre l'influenza può essere gestita a casa, per Sars-CoV-2 abbiamo avuto bisogno di molti posti letto in ospedale. Ci sono state tante ospedalizzazioni, il doppio dell'influenza stagionale".