Si aggrava la situazione di Alberto Genovese, l'imprenditore digitale 43enne in carcere con la pesante accusa di aver sequestrato per una notte e abusato di una 18enne dopo averla stordita con la droga in occasione di una festa organizzata lo scorso 10 ottobre alla 'Terrazza Sentimento', nome del suo lussuoso attico milanese. Dopo la seconda denuncia di una 23enne, ora altre due giovanissime lo accusano: anche loro sarebbero state abusate.
Nei prossimi giorni saranno ascoltate in Procura.
Genovese, presunti abusi a Mykonos
Lo scorso mercoledì 16 dicembre, l'avvocato Ivano Chiesa ha presentato al procuratore aggiunto Letizia Mannella che sta indagando sul caso con il pm Rosaria Stagnaro, le querele firmate da due giovanissime contro Genovese. Entrambe lo accusano di più abusi. Le modalità delle presunte molestie riferite dalle querelanti, ora salite a quattro, sono sostanzialmente le stesse: tutte avrebbero partecipato alle feste organizzate da Genovese a base di cocaina. Sarebbero state stordite con un mix di 'coca rosa' e ketamina dopo essersi appartate con lui in stanze invalicabili anche perché protette da bodyguard, per poi subire abusi da parte del mago delle start up.
Nei resoconti cambia solo lo scenario in cui gli abusi sarebbero avvenuti: non solo il superattico milanese di fronte al Duomo, o villa Lolita a Ibiza, affittata da Genovese per 'fare festa' con amiche e amici un'estate intera. Dal racconto delle ultime due ragazze, fatti gravissimi sarebbero avvenuti anche a Mykonos, in Grecia, altra meta vacanziera in cui l'imprenditore si trasferiva a bordo di un jet privato con tutto il suo seguito. Con un jet, Genovese voleva scappare all'estero, come dichiarato alla madre in una telefonata intercettata. Per questo motivo, il procuratore aggiunto Maria Letizia Mannella e il pm Rosaria Stagnaro hanno emesso il decreto di fermo che lo scorso 9 novembre il gip Tommaso Perna ha convalidato.
Per il gip, infatti, Genovese avrebbe potuto commettere ancora molestie, inquinare le prove, e voleva tentare la fuga.
Intanto, aumentano le ragazze pronte a testimoniare o che già hanno raccontato la loro esperienza in tv riferendo che tutti avrebbero saputo e fatto finta di non sapere cosa accadeva a Terrazza Sentimernto per convenienza. La Squadra Mobile sta continuando a visionare centinaia di ore di filmati registrati dalle 19 telecamere che Genovese aveva installato nella sua vasta casa. Aveva incaricato un tecnico di distruggerle prima dell'arresto, ma così non è stato. Tra la mole di immagini, gli inquirenti sospettano di trovare prove di più abusi, e ci sarebbero i riscontri che la 18enne sarebbe stata sequestrata e abusata per 24 ore dopo essere stata legata ai polsi e alle caviglie.
Genovese, rientrato in Italia il braccio destro indagato
Oltre a Genovese, sono indagati l'ex fidanzata, Sarah B., per concorso in una delle molestie, l'amico e braccio destro Daniele Leali, indagato per la droga spacciata a Terrazza Sentimento. Leali è rientrato in Italia da Bali stamattina alle 6 e 30 in attesa di essere interrogato in Procura. Il dj era andato in Indonesia all'indomani dell'arresto di Genovese. Finora ha sempre dichiarato di essere dovuto partire per motivi professionali e di essere stato solo l'organizzatore dei megaparty, a Milano come altrove. Secondo la Procura, invece, sarebbe stato lui a procacciare la droga che non sarebbe mai mancata alle feste.
Una delle due ragazze che hanno denunciato Genovese, sentita come teste al momento del fermo dell'imprenditore, ha riferito di aver visto Leali portare due piatti di droga in occasione di una festa.
Sarebbero stati messi gratuitamente a disposizione di tutti gli invitati. In uno ci sarebbe stata la 2CB, conosciuta come 'coca rosa', in un altro la 'Calvin Klein', chetamina mischiata con cocaina. Tra i presenti, nessuno si sarebbe spaventato o sorpreso della cosa. Leali e Genovese sarebbero stati molto amici, e secondo la ragazza se Daniele beveva o assume qualcosa, era segno che potevano farlo anche le invitate senza preoccuparsi.
Genovese, un legale: 'Nessun accordo per un risarcimento'
"Non ci sono ipotesi di un accordo su un risarcimento perché è impossibile in questo momento, da un punto di vista tecnico", a dirlo è stato Luigi Liguori, il nuovo avvocato della 18enne che per prima ha denunciato Genovese, per sgombrare il campo da ipotesi o supposizioni.
Sarebbe troppo presto: "Da un punto di vista tecnico, infatti, la proposta di un risarcimento avviene almeno al momento della chiusura indagini e in vista di un'udienza per il rinvio a giudizio. E arriva dagli avvocati dell'indagato". Le indagini, lunghe e complesse, sono anche fiscali: la Finanza sta accertando, tra le altre cose, che uso abbia fatto Genovese dei cento milioni di euro frutto della vendita nel 2014 di portale Facile.