Alberto Maria Genovese è stata raggiunto da una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere. L'accusa alla quale sarebbe chiamato a rispondere è di abusi e cessione di droga ai danni di una ragazza di 23 anni. I fatti sarebbero accaduti la scorsa estate durante una vacanza a Ibiza. L'imprenditore digitale 43enne di origine partenopea è detenuto dal novembre scorso nella Casa circondariale di Milano San Vittore per aver abusato, nella sua Terrazza Sentimento, di una 18enne.

Nuova ordinanza d'arresto per Genovese

Nelle scorse ore è stato reso noto che una nuova nuova ordinanza di custodia cautelare per presunti abusi è stata notificata ad Alberto Genovese.

L'ordinanza è stata firmata dal gip Tommaso Perna sulla base delle indagini svolte dalla Squadra mobile, coordinati dal pm Rosaria Stagnaro e dall'aggiunto Letizia Mannella. All'imprenditore del web, come già accennato, viene contestata una presunta molestia avvenuta la notte tra il 9 ed il 10 luglio a Villa Lolita, casa vacanze di sua proprietà sull'isola delle Baleari.

Da quanto si apprende sarebbe stata respinta la richiesta d'arresto relativamente ad altri sei episodi denunciati da altre due ragazze che, in queste ultime settimane, hanno scelto di rinunciare all'anonimato e si sono mostrate in tv e sui giornali.

'Mi sento meno di un animale'

In questi mesi, gli inquirenti che si stanno occupando del caso di Cronaca Nera hanno analizzato anche i device di Alberto Genovese e passato al setaccio le sue chat.

In una conversazione online, stando a quanto precisato dal gip Perna, l'imprenditore avrebbe ammesso a un amico: "Di tanto in tanto mi vengono momenti di senso di colpa durante i quali prendo in considerazione di essere anche meno un animale".

Il Gip, sottolineando che l'imprenditore dimostrerebbe non solo un carattere prevaricatore, ma anche un preoccupante maschilismo e una totale mancanza di rispetto verso le donne, in proposito ha puntualizzato: "Attraverso un esame della chat si può comprendere quale sia l'intimo convincimento dell'indagato rispetto alle donne".

Ad una ragazza che, tra l'altro poi lo avrebbe denunciato, Genovese invece avrebbe scritto "Sei la donna dei miei sogni" e "Quelle che non si drogano chi le vuole?".

Dagli atti della delicata inchiesta emergerebbero anche tutti i movimenti della “corte“ dell'imprenditore che - approfittando della disponibilità, pressoché illimitata, di droghe e denaro - si muoveva attorno ai festini di Terrazza Sentimento e Villa Lolita.

"Funzionava come una qualsiasi discoteca", avrebbe riferito agli investigatori l’autista di Alberto Genovese. "Quando si può - si legge ancora nel verbale - le donne si fanno sempre entrare, basta che siano belle".