Nicola Tanturli, il bambino di due anni scomparso dalla sua casa di Campanara, frazione di Palazzuolo sul Senio, nel Mugello, dopo due notti e un giorno è stato ritrovato, sta bene e ha potuto riabbracciare i genitori. Stamattina, 23 giugno, è stato trovato a circa tre chilometri da casa, in fondo a una scarpata, da un giornalista de La vita in diretta.

In molti hanno gridato al miracolo: il lieto fine nella storia era tutt'altro che scontato, sia per l'età del bambino che per i luoghi impervi e popolati da fauna selvatica. Invece, Nicola ha resistito oltre 30 ore all'addiaccio senza bere né mangiare.

Per accertamenti è stato portato all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze, ma le sue condizioni generali non destano particolari preoccupazioni: ha mangiato e dormito, e le dimissioni sono previste per domani. A pericolo scampato, restano alcuni punti da chiarire.

Nicola, soccorsi allertati in ritardo e il dubbio sui sandali

Nicola è un bambino piccolo che ha dimostrato carattere e forza. Ha resistito in un bosco per molte ore. Ma cosa è realmente accaduto? Finora si sa è che è scomparso dal casolare in mezzo ai boschi dell'Appennino tosco-romagnolo dove abita con la mamma Pina e il papà Leonardo, apicultori, e il fratellino di quattro anni, la sera del 21 giugno. Alle 21 i genitori l'avrebbero messo nel suo lettino.

A mezzanotte, quando sono rientrati dalla stalla, la tremenda scoperta: non c'era più. I genitori avrebbero cominciato le ricerche nei terreni e boschi intorno al casolare, coinvolgendo alcuni vicini, ma senza esito.

L'allarme per mobilitare i soccorsi, sarebbe stato dato solo ieri mattina verso le 9. A quel punto si è attivata una task force di 200 uomini, con cani molecolari, droni, elicotteri.

I sommozzatori dei vigili del fuoco l'hanno cercato in un vicino laghetto, per fortuna senza trovarlo. Le ricerche sono proseguite fino alla notte, la seconda dalla scomparsa di Nicola, e si è cominciato a temere il peggio. Avrebbe trascorso due notti da solo nel bosco, camminato per oltre due chilometri fino a perdersi.

Ora che l'incubo è finito, restano dubbi e domande a cui dare risposte.

Ancora prima del ritrovamento, la Procura di Firenze, ha aperto un fascicolo, anche se, per ora, non ci sono indagati, né è indicato un reato per il quale procedere. Gli inquirenti intendono, evidentemente, chiarire alcuni punti. Al momento del ritrovamento, il bambino indossava dei sandali e una maglietta rossa. Come avrebbe fatto a indossarli da solo? Si deve ipotizzare che dormisse con la maglietta e i sandali? E poi: avrebbe aperto da solo la porta di casa per uscire? E perché l'allarme tardivo?

Il maggiore Michele Arturo, comandante della compagnia del Mugello, ha detto che "la valutazione sul comportamento dei genitori al temine delle indagini sarà riferita in Procura". Altro nodo da chiarire, la presenza di tracce ematiche trovate dai carabinieri in corrispondenza della porta di casa.

Ancora un punto d'incertezza: il luogotenente Ciccarelli che ha salvato il bambino ha notato che nel punto dove l'ha trovato l’erba non era schiacciata: "La mia impressione è che lì non avesse passato la notte", ha detto. Infine, i cani molecolari che sono passati proprio in quella zona, non hanno fiutato nulla di Nicola.

Il giornalista: 'Ho urlato il suo nome, lui chiamava mamma'

Giuseppe Di Tommaso è il giornalista che ha trovato Nicola nei boschi del Mugello. L'inviato del programma di Rai1 La vita in diretta, stamattina alle 9 e 22 stava proprio realizzando un servizio sulla scomparsa del bambino. È sceso dall'auto della troupe con un'intuizione che è stata vincente: incamminarsi in un sentiero, comportandosi come se fosse un bambino di due anni.

Di Tommaso si è immedesimato nella mente del piccolo immaginando che passaggio avesse fatto. Dopo poco ha sentito dei lamenti provenire da una scarpata di 20 metri. Ha capito che era Nicola, l'ha chiamato con il suo nome, e il bambino ha gridato più volte 'mamma'.

A quel punto, il giornalista è corso a dare l'allarme. Danilo Ciccarelli, comandante della Stazione dei carabinieri di Scarperia, ha portato in salvo Nicola. Il carabiniere ha controllato che stava bene: il bambino che gli è parso "vispo e integro" e gli si è subito aggrappato al collo. "Ritrovarlo è stato come una nascita di un figlio”, ha detto Ciccarelli. Il luogotenente lo ha riportato sulla strada. Il piccolo cercava la mamma e quando l'ha vista l'ha abbracciata e stretta.

Riconsegnato alla madre, ha capito, forse, che il peggio era passato. "Il più bel riconoscimento, il più bel premio che si possa ricevere, è di aver restituito quel bambino alla sua mamma", ha detto Di Tommaso. Gian Piero Philip Moschetti, sindaco di Palazzuolo sul Senio, ha ringraziato tutti coloro che hanno preso parte alle ricerche e ora l'intero paese è in festa.