L'eterna 'Bersagliera', Gina Lollobrigida, è provata dalla guerra in famiglia. L'attrice 94enne ieri, 21 novembre, ospite di Mara Venier a Domenica In, ha commosso il pubblico: si è mostrata afflitta e sfinita a causa del lungo contenzioso giudiziario che da anni la contrappone al figlio Milco Skofic e al nipote Dimitri per la gestione del suo patrimonio. Con la padrona di casa del salotto domenicale di Rai Uno, la Lollo si è concessa uno sfogo a cuore aperto.
Gina Lollobrigida, una 'Bersagliera bersagliata'
Gina Lollobrigida visibilmente scossa ha pianto in tv nel raccontare la guerra in famiglia, per poi recuperare il contegno che la contraddistingue.
Mara Venier le ha detto parole di incoraggiamento: "Ricordati che sei la Bersagliera, forza, non ti ho mai vista così abbattuta". In collegamento con lo studio, il nuovo legale della diva, l'ex magistrato Antonio Ingroia, ha sintetizzato il dramma dell'attrice con un gioco di parole: "Da Bersagliera in questi anni è stata bersagliata", ha detto alludendo ai familiari della "Lollo". Al centro della disputa, gioielli, arredi, cimeli, opere d'arte posti sotto un'amministratore di sostegno dal 2019 su richiesta di figlio e nipote.
Lei ha protestato, testimone Mara Venier e qualche milione di italiani davanti ai teleschermi. "Ho diritto di vivere ma anche di morire in pace": una frase che ha colpito tutti.
Oltre che stanca, ha detto di sentirsi umiliata. Al centro dello scontro con i familiari, la figura di Andrea Piazzolla, suo ex factotum, a processo con l'accusa di circonvenzione di incapace. Ha aggiunto, ritrovando il suo piglio deciso, che la vita è la sua e può decidere cosa farne, a chi fare regali e a chi no.
Gina Lollobrigida, tutti i suoi beni bloccati
Da molti anni, Lollobrigida vive a Roma in una villa a ridosso dell'Appia Antica. In una depandance ospita il suo ex assistente con la compagna e la figlia chiamata Gina junior, in suo onore. "Andrea è come un figlio per me", ha sempre detto l'attrice, concetto ribadito anche ieri dal salotto di Domenica In.
Per lei, è il vero figlio che per averla aiutata, sta andando incontro a molti problemi. Per la Magistratura, il 'figlioccio' di Gina Lollobrigida non si sarebbe comportato in modo lecito e trasparente.
Ci sarebbero ammanchi milionari e, nel maggio 2020, molti oggetti preziosi stavano per essere battuti all'asta tramite un intermediario, Antonio Salvi, anche lui finito a giudizio. L'autorità giudiziaria ha bloccato tutto e ha messo i beni sotto chiave. Da ottobre, dopo la richiesta del figlio dell'attrice all'autorità giudiziaria di Roma di mettere soldi, società, immobili di sua madre in mani sicure, l'attrice ha un amministratore di sostegno. Il figlio Skofic aveva chiesto la tutela anche per la gestione quotidiana della vita di sua madre.
Ma, in questo caso, Lollobrigida è stata ritenuta in grado di decidere autonomamente.
Lollobrigida: 'Mio figlio non voglio più vederlo'
"Non voglio più vederlo", ha detto risentita a Mara Venier parlando del figlio. Lollobrigida ha detto di aver fatto del bene a quel figlio che non riconosce più, e di aver ricevuto in cambio, oltre che male, solo accanimento. Ciò le provoca molto dolore che non si merita. L'attrice ha fatto un accenno anche alla discussa storia con l'imprenditore spagnolo Javier Rigau: aveva 79 anni lei, 45 lui quando diventò di pubblico dominio. Il matrimonio fu annullato dalla Sacra Rota perché avvenuto con inganno. Quindi la vicenda con Andrea Piazzolla, il suo ex factotum, che si trascina da anni.
Per i familiari, un approfittatore. Lei che ha detto di essersi dovuta guardare tutta la vita da persone che l'hanno tradita o ingannata, soprattutto in questi ultimi anni, continua a difenderlo.
Ieri a 'Italia Si' , programma di Rai1 condotto da Marco Liorni, i legali di Milco e Dimitri Skofic, Michele e Alessandro Gentiloni Silveri, hanno letto una lettera in cui si precisa che i loro assistiti non avrebbero mai intrapreso azioni giudiziarie contro Gina Lollobrigida. Invece i familiari, mossi solo da ragioni di affetto e preoccupazione perché il patrimonio della congiunta sarebbe finito, quasi interamente, nelle mani di Andrea Piazzolla, si sarebbero rivolti ai giudici per prendere provvedimenti.
E i giudici hanno escluso una condizione di infermità mentale dell'attrice, ma ravvisato profili di debolezza tali da rendere necessario un amministratore per la gestione del suo ingente patrimonio, sequestrato e non fruibile da lei.