Voleva fare un video da condividere con il resto del gruppo Roberto Frezza, il ventenne di San Piero a Sieve (cittadina del Mugello) precipitato nella notte tra sabato 22 e domenica 23 gennaio dal tetto dell'Isis Gobetti Volta a Bagno Ripoli (a pochi chilometri da Firenze). Secondo quanto raccontato da A.L., l'amico che era con lui, voleva fare un selfie. Del caso di cronaca se ne sta occupando il pubblico ministero Massimo Bonfiglio della procura di Firenze che, da quanto emerso, è in procinto di aprire un fascicolo senza indagati. Il reato ipotizzato dovrebbe essere omicidio colposo.

Il ventenne sarebbe morto per un selfie

Secondo quanto ricostruito finora, Roberto e l'amico A.L., suo coetaneo, intorno alle 4 di sabato si sarebbero introdotti nella scuola “Gobetti Volta“ di Bagno a Ripoli. Dopo aver scavalcato la recinzione sarebbero riusciti a salire sul tetto. Il ventenne, che era iscritto alla facoltà di Ingegneria, aveva studiato nel suddetto istituto e voleva mostrarlo all'amico.

A.L., ascoltato dai carabinieri, ha raccontato le intenzioni del suo amico: "Mi ha detto vieni, si va a vedere la scuola dove ho studiato". Al momento si ipotizza una "bravata social", infatti A.L. avrebbe ammesso di aver fatto un video con l'amico mentre si trovavano lassù.

Il telefono di Roberto è stato ritrovato poco lontano dal punto in cui è caduto e per ora gli investigatori sembrerebbero ritenere attendibile la versione di A.L..

A loro avviso, infatti, è improbabile che i due volessero introdursi nelle aule dell'istituto fiorentino per rubare. Sul tetto non ci sono botole che permettono d'entrare dall'alto e su porte e finestre non sarebbero stati rilevati segni d'effrazione.

Il ventenne morto era una promessa del calcio

L'amico di Roberto ha raccontato che han dovuto saltare una sorta di muretto per poter arrivare alla piattaforma calpestabile della scala realizzata in metallo.

Il tutto, ha precisato, era coperto da una tettoia in lamiera. Poi ha ricordato: "Nel buio a un certo punto non l’ho più visto, l’ho chiamato forte, più volte, sono sceso giù a rotta di collo e l’ho trovato disteso".

I soccorsi sono giunti sul posto, ma le condizioni di Roberto sono parse fin da subito disperate. Ricoverato in prognosi riservata all'ospedale Careggi di Firenze, il ventenne è deceduto poche ore più tardi.

Roberto, descritto da tutti come un ragazzo sempre allegro e disponibile, era un grande tifoso della Fiorentina ed era anche una promessa del calcio. Attualmente militava nella Gallianese ma, come ricordato da un post Facebook dell'Asd Fortis Juventus 1909, aveva giocato con la Tre Esse, il San Piero, l'Olimpia Firenze e con il Pontassieve. "Il tuo sorriso e le tue gesta in campo - lo hanno salutato i compagni - rimarranno impresse per sempre nei nostri cuori".