Una disavventura tanto curiosa quanto fastidiosa è quella che ha visto protagonisti un gruppo di ciclisti durante lo scorso venerdì 31 dicembre. I corridori erano in venti e avevano scelto, probabilmente, di compiere l'ultima scampagnata in sella alla propria bici prima della fine dell'anno, nel pomeriggio. Non avevano, però, fatto i conti con il fango, che ha rovinato i loro piani e li ha costretti a richiedere l'aiuto alla Protezione Civile.

I venti erano in sella a delle bici elettriche

I venti avevano deciso di percorrere un itinerario che li vedeva pedalare al confine tra il Lazio e la Toscana, nei pressi del parco di Vulci (nel territorio compreso fra i comuni di Canino e Manciano).

I ciclisti erano in sella a delle mountain bike elettriche ed erano intenti a pedalare lungo un percorso fuori strada. A un certo punto, però, la superficie stradale è peggiorata: quando i corridori se ne sono accorti, era oramai troppo tardi, in quanto erano già rimasti bloccati nella fangaia.

Questa era molto estesa, al punto da aver bloccato sia le biciclette che i ciclisti, che di fatto non sono più riusciti a lasciare la zona. Per questo, i venti si sono visti costretti a chiamare i soccorsi. Questi ultimi sono arrivati sul posto con una squadra della Misericordia di Manciano, appartenente al Dipartimento della Protezione Civile.

Il soccorso con l'uso di un fuoristrada

Come si è appurato dopo, la strada era ridotta in quella condizione a causa delle forti piogge che si erano abbattute sulla zona nei giorni precedenti.

L'intervento di soccorso è avvenuto con l'utilizzo di un fuoristrada, che di fatto ha trainato fuori dal fango i mezzi.

Ma la disavventura, per i corridori, non è terminata qui: i soccorsi, dopo aver accertato che tutti gli interessati erano in ottime condizioni di salute, non sono infatti riusciti a trasportare le biciclette.

Per questo, qualcuno dei ciclisti (tutti turisti provenienti dal Nord Italia) è rimasto diverse ore in attesa dell'arrivo di un mezzo più grosso, onde evitare che le bici, alcune molto costose, rimanessero incustodite sul ciglio della strada.

Non sono mancate, poi, le polemiche: una delle donne appartenenti al gruppo, infatti, ha lamentato la mancanza di cartelli che segnalassero l'impraticabilità della strada.

A raccogliere questa testimonianza è stato il giornale locale 'Il Giunco'. Anche la Protezione Civile ha commentato la vicenda, confermando il salvataggio di alcuni dei ciclisti e ammettendo che qualcuno ha scelto di rimanere a custodire le biciclette.

Nota di correzione del 10/01/2022: La foto di questo articolo è stata sostituita in quanto una precedente versione presentava un'immagine fuori contesto.