Davide Paitoni, il 40enne accusato di aver ucciso, tra Morazzone e Gazzada Schianno, in provincia di Varese, il figlio Daniele, di 7 anni e di aver ferito gravemente l'ex moglie 36enne era stato autorizzato dal Gip a vedere il bambino. A riferirlo, nelle scorse ore, è stato il legale dell'uomo, l'avvocato Stefano Bruno. Il penalista ha anche dichiarato che il suo assistito si trova in stato confusionale. "Dice che vuole morire" ha aggiunto. Paitoni, violento e con problemi di alcol e droga, solo poche settimane fa, in novembre, aveva accoltellato un collega.

Per questo si trovava ai domiciliari con l'accusa di tentato omicidio.

Paitoni era autorizzato a vedere il figlio

Paitoni, nella serata di sabato 1 gennaio, ha accoltellato a morte il figlio di 7 anni con il quale aveva trascorso il Capodanno nella sua abitazione di Morazzone e, dopo aver nascosto il corpo in un armadio, ha tentato di uccidere l'ex moglie a Gazzada, sempre nel Varesotto. Quindi, ha cercato di fuggire. Il suo folle gesto, forse premeditato, ancora non ha una spiegazione.

Da quanto riportato dalle pagine di Cronaca Nera di diverse testate, l'uomo, un consumatore abituale di cocaina, aveva alle spalle diverse denunce per guida in stato di ebbrezza ed il 26 novembre scorso, al culmine di una lite, aveva addirittura accoltellato alla schiena un collega 52enne.

Per questo si trovava agli arresti domiciliari con l'accusa di tentato omicidio. Come spiegato dall'avvocato del 40enne però, si tratterebbe di una "vicenda assolutamente controversa" e, al suo assistito, è stata imposta una misura a termine per tre mesi solo, per esigenze istruttorie e non perché fosse stato ravvisato il pericolo di fuga o di reiterazione.

Quindi, per motivi "burocratici", Davide Paitoni, fino allo scorso 15 dicembre, non aveva potuto vedere il figlio Daniele (che viveva con la mamma), ma poi, dopo l'istanza del giudice il rapporto tra i due era ripreso.

Paitoni sarebbe in stato confusionale

Dopo l'omicidio del bambino, diverse testate, come ha sottolineato Bruno, hanno fatto riferimento a presunti maltrattamenti in famiglia e "codice rosso".

Non abbiamo - ha affermato il penalista - un avviso di garanzia o una misura cautelare". A suo dire, dunque, non c'erano alcuna ragione per impedire ad un padre di vedere il figlio e la compagna (con la quale non era formalmente separato).

Secondo l'avvocato, Paitoni, ora in carcere con l'accusa di omicidio premeditato, si troverebbe in uno stato preoccupante di confusione. "Dice che vuole morire - ha proseguito - poi tace". Poi, ha aggiunto: "Ho provato a parlargli del bimbo, ma continua a scuotere il capo e a dire poche parole sottovoce. Sembra uno che si sta risvegliando, lentamente, da un incubo".

Nella giornata di domani, martedì 4 gennaio, il padre 40enne dovrà affrontare l'interrogatorio di garanzia.

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