Anche ieri 10 febbraio 2022, è arrivato come di consueto il bollettino con i dati Covid. Dall'analisi dei numeri emerge che la curva epidemiologica è in calo in Italia, infatti nelle ultime 24 ore si registrano 75.861 casi (un dato inferiore rispetto al 9 febbraio, quando si registravano 81.367) casi. Il numero giornaliero di di tamponi processati è stato pari a 683.715, pertanto il tasso di positività si attesta stabile all'11,1%.

I dati Covid di oggi 10 febbraio

Complessivamente gli attuali positivi in Italia sono 1.813.274 e si registrano 61.351 positivi in meno rispetto al giorno precedente.

Intanto i dati continuano a migliorare, soprattutto osservando i numeri che riguardano i ricoveri. Le terapie intensive infatti segnano -28 unità.

Nella giornata si registrano inoltre 325 decessi, un dato che porta precisamente a quota 150.221 i morti da inizio pandemia, nel 2020. In ordine di decessi, la regione maggiormente colpita è stata la Lombardia, seguita da Emilia Romagna e Veneto.

I numeri del Gimbe

Dal monitoraggio della fondazione Gimbe emerge che sono in calo le persone attualmente positive, le persone in isolamento domiciliare e i ricoveri con sintomi nonché le terapie intensive.

Dai dati emerge che oltre 1,7 milioni di persone sono entrate in contatto con il Covid. Emerge inoltre che 7.1 milioni di persone non hanno ancora effettuato il vaccino, mentre l'82% ha ricevuto le tre dosi.

Il numero di persone non ancora protette da Covid è alto e dunque resta importante vaccinarsi per proteggersi.

Nuove regole per la gestione Covid

Intanto arrivano nuove regole per la gestione della pandemia in Italia. Dall'11 febbraio infatti ci sarà lo stop all'obbligo delle mascherine all'aperto, salvo in casi di affollamenti.

Fino al 31 marzo 2022 è invece ancora fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private.

Il sottosegretario alla salute Pierpaolo Sileri intanto nelle scorse ore ha dichiarato: “Osservando i trend odierni e i numeri delle ultime settimane, non c'è ragione per mantenere lo stato di emergenza” oltre il 31 marzo.

“Ogni pandemia arriva a una fine e anche questa sta arrivando a una fine che è una transizione tra pandemia ed endemia. Progressivamente, come fanno in altri Paesi e come si sta facendo in Italia, si tornerà a una normalità”, ha aggiunto.