Aveva nascosto all’interno del suo ovile, in due grandi cisterne interrate di 2.000 litri ciascuna, oltre 250 chili di marijuana già “sbocciolata” e pronta per essere immessa nel mercato clandestino della droga. In manette, nelle prime ore di oggi 8 marzo, è finito un allevatore 56 enne originario di Fonni ma da tempo residente a Masullas, un piccolo paese in provincia di Oristano. Gli agenti della Squadra Mobile, con la collaborazione dei colleghi del Reparto prevenzione anticrimine, lo hanno arrestato all’interno della sua proprietà. Per lui le accuse sono di “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”, si legge nelle carte messe nero su bianco dagli investigatori di Polizia.

La droga, una volta veduta al dettaglio, secondo gli inquirenti avrebbe fruttato migliaia e migliaia di euro. Ora l’uomo, dopo tutti i controlli di rito, è stato rinchiuso in carcere. La droga, analizzata dagli specialisti della polizia scientifica, è risultata di ottima qualità. Il suo principio attivo infatti superava il 25 per cento di contenuto di Thc. Ora lo stupefacente sarà distrutto.

Un’operazione studiata a tavolino

Da tempo gli investigatori della Squadra Mobile di Oristano avevano ricevuto numerose voci che parlavano di “strani movimenti” all’interno di un ovile nelle campagne di Masullas. In particolare si parlava di armi clandestine, probabilmente detenute dal 56enne arrestato. Per questo – prima di effettuare i controlli all’interno dell’ovile – i poliziotti hanno perquisito l’abitazione dell’uomo, senza però trovare niente di compromettente.

A quel punto i controlli si sono estesi all’azienda dove l’uomo passava le sue giornate. Gli agenti sono andati nelle campagne dell’oristanese insieme ai cani antidroga che – grazie al loro fiuto – hanno permesso ai poliziotti di scovare gli oltre 2.000 chili di marijuana. Durante i controlli uno dei cani ha trovato un rametto di marijuana, con tanto di boccioli, appeso a una rotoballa di fieno.

L'allevatore era sembrato quasi stupito di quel ritrovamento. Gli investigatori però hanno esteso i controlli a tutta l’azienda.

Il ritrovamento delle cisterne

Sempre con l’aiuto dei cani antidroga, i poliziotti hanno proseguito le ricerche all’interno dell’azienda. E proprio vicino a una stanza adibita alla mungitura hanno notato che dalla terra spuntava un pezzo di nailon.

Attirati da questo fatto gli agenti hanno iniziato a scavare ma – accortisi delle dimensioni delle cisterne – hanno dovuto chiedere l’intervento di un escavatore. Dopo un lungo lavoro l’operaio è riuscito a dissotterrare le cisterne con la benna e al loro interno i poliziotti hanno trovato la droga. Tanta droga, più di 250 chili di marijuana già divisa in boccioli e pronta per essere immessa nel mercato clandestino dello stupefacente. L’allevatore non ha saputo giustificare il possesso di tutta quella marijuana ed è stato arrestato dagli agenti.