Giallo in Calabria: nelle scorse ore una coppia è stata ritrovata priva di vita all’interno di un’automobile nelle campagne di Castrovillari, in provincia di Cosenza. Nella serata di lunedì 4 aprile è arrivata una segnalazione ai carabinieri: una Mercedes era ferma con i fari accesi sul ciglio della strada in una zona poco frequentata alle porte del paese, in contrada Grammellone. Quando i militari dell’Arma sono giunti sul posto hanno fatto la tragica scoperta: sul lato del passeggero della vettura hanno subito notato una donna ormai priva di vita, riversa sul sedile.

Il corpo della vittima, che dai documenti risulta essere la quarantenne Hanane Saadi, presentava diverse ferite da arma da fuoco. Aprendo il portabagagli, i carabinieri hanno trovato un altro corpo: si tratta del compagno della donna, il 57enne Maurizio Scorza, che – ferito a morte da diversi colpi di pistola – giaceva accanto ai resti di un capretto.

Per gli inquirenti la coppia potrebbe essere stata uccisa in un’esecuzione della 'Ndrangheta

Il dettaglio del capretto lasciato vicino al corpo del 57enne ha fatto subito pensare a un’esecuzione maturata nel mondo della criminalità. Tuttavia, quella che sembra una firma simbolica della 'Ndrangheta potrebbe anche essere il frutto di una messinscena per sviare le indagini: per questo motivo al momento gli inquirenti non si sbilanciano e seguono tutte le piste.

A destare sospetti è il tipo di arma utilizzato per uccidere la coppia: si tratta di una pistola di piccolo calibro, scelta raramente per questo tipo di agguati della malavita.

Un precedente molto simile al delitto della coppia di Castrovillari

Per chi indaga sulla vicenda, il delitto della coppia potrebbe essere maturato al termine di una trattativa criminale finita male: ma in questo caso risulta poco chiara la presenza della donna, forse portata dal 57enne nel luogo dell’incontro con i malviventi per dissuaderli dal compiere azioni violente.

In effetti ci sarebbe un precedente: il boss della droga Giuseppe Iannicelli aveva utilizzato la strategia di non presentarsi mai da solo agli appuntamenti, per evitare di essere ucciso dai sicari della 'Ndrangheta. Purtroppo però questa precauzione non era servita a nulla: la compagna dell’uomo, Ibtissam Touss, e il nipotino di appena tre anni, Cocò Campolongo, erano stati ammazzati con lui nelle campagne di Cassano all’Ionio e i loro resti bruciati insieme alla vettura, una Fiat Punto, utilizzata dalla vittima.

Sull’agguato alla coppia indaga la procura antimafia di Catanzaro

Le indagini si sono subito soffermate sulla figura del 57enne ucciso: Maurizio Scorza non era di certo un boss della criminalità, tuttavia era noto alle forze dell’ordine per i suoi legami con il mondo dello spaccio di sostanze stupefacenti. Inoltre nel 2013 era scampato a un agguato, riportando diverse gravi ferite che lo avevano costretto a rimanere per settimane in ospedale. Comunque, non era considerato dagli inquirenti come una figura di spicco della malavita locale. A questo punto, per avere ulteriori risposte sull’accaduto, si attendono i risultati degli esami del medico legale, che potranno chiarire se la coppia sia stata vittima di una vera e propria esecuzione con colpi di pistola sparati a bruciapelo.

Inoltre gli accertamenti potranno verificare se i due siano stati uccisi nel luogo in cui sono stati ritrovati i loro resti. Le indagini dei carabinieri sul duplice delitto sono coordinate dalla procura antimafia di Catanzaro, visto che per i magistrati di Castrovillari, che inizialmente avevano seguito la vicenda, quanto accaduto potrebbe essere legato alla 'Ndrangheta.