Benno Neumair, accusato dell’omicidio e dell’occultamento di cadavere dei suoi genitori Laura e Peter, nel luglio 2021 ha cercato di strangolare un compagno di cella durante una lite per futili motivi. La notizia di Cronaca Nera è emersa martedì 14 giugno nel corso dell'udienza del processo a suo carico. Il giovane, reo confesso, nel gennaio 2021 ha ucciso con un cordino d'arrampicata il padre Peter Neumair e la madre Laura Perselli, poi ha gettato i loro corpi nel fiume Adige e ha inscenato la loro scomparsa.

La colluttazione in carcere

Nell'aula del tribunale di Bolzano, in Corte d'Assise, è stato reso noto un particolare episodio avente come protagonista Benno Neumair.

Il giovane, arrestato nel gennaio 2021 e al momento ancora rinchiuso nella Casa Circondariale di via Dante, lo scorso luglio ha litigato per futili motivi con il suo compagno di cella. A un certo punto, lo ha aggredito fisicamente e al culmine di una colluttazione, ha addirittura tentato di strangolarlo.

In seguito al tempestivo intervento delle guardie carcerarie, la vicenda si è risolta senza grandi conseguenze per l'altro detenuto. Nei confronti di Benno, per decisione dell'amministrazione penitenziaria, vennero presi dei provvedimenti disciplinari.

Benno non si è pentito

Nel corso dell'udienza è stata ascoltata anche la psichiatra forense Anna Palleschi. La dottoressa, consulente di parte civile, ha confermato in Benno Neumair la presenza di un disturbo della personalità e di tratti antisociali e narcisistici.

Mostrando i risultati delle sue perizie, ha ribadito che l'uomo il 4 gennaio 2021 era perfettamente in grado di intendere e di volere sia quando ha strangolato papà Peter, che quando ha ucciso mamma Laura. Le sue conclusioni contrasterebbero in parte con quelle ricavate dai periti incaricati dal Gip. Gli specialisti infatti, evidenziando una ridotta capacità di volere al momento del primo omicidio, avevano considerato l'imputato seminfermo di mente.

A loro dire, inoltre, sarebbe stata la lite con il padre a fare da "detonatore", in chiave aggressiva, al disturbo della personalità.

Benno Neumair, dopo esser stato arrestato ha ammesso di aver ucciso i genitori. "Era come se fossi uscito dalla realtà". "Sono pentito, ma quando ho ucciso ho avuto un blackout" - aveva spiegato definendosi "disperato" - mai avevo pensato di uccidere qualcuno, tantomeno i miei genitori".

La sorella minore dell'uomo, Madé, non ha mai creduto al suo pentimento e anche secondo la dottoressa Palleschi il 32enne, a dispetto di quanto affermato, non prova pentimento. Secondo lei, infatti, l'imputato non è interessato alle altre persone e sa pensare solo a stesso.