"Mai mangiato fuori dal resort". I genitori di Andrea, 6 anni, Rosalia e Antonio lo hanno ripetuto anche agli agenti della sezione omicidi della Mobile di Palermo. Il bimbo è morto il 2 luglio scorso mentre si trovava in vacanza in un hotel di lusso di Sharm El Sheik. sul Mar Rosso. La procura, che si sta occupando del caso di cronaca, sta cercando di chiarire le cause che hanno portato il piccolo al decesso.

Ascoltati i genitori di Andrea

L'autopsia eseguita sul corpo di Andrea presso il Policlinico di Palermo non ha dato risposte. Sebbene l'ipotesi dell'intossicazione alimentare sia ancora ritenuta probabile, secondo i medici, la tragedia potrebbe essere stata determinata da un'intossicazione ambientale o da contatto.

In attesa dell'arrivo degli esami tossicologici ed istologici, gli uomini della sezione omicidi della Squadra Mobile, su delega della procura, nelle scorse ore, hanno ascoltato, in separata sede, entrambi i genitori del piccolo al fine di ricostruire tutti i movimenti della famiglia e quello che, durante il soggiorno, hanno mangiato e bevuto.

Sia mamma Rosalia, al quinto mese di gravidanza, che papà Antonio sono stati male ed entrambi hanno dovuto ricorrere a cure mediche. L'uomo, è stato anche ricoverato per diversi giorni in terapia intensiva. Il loro interrogatorio è durato circa due ore.

L'arrivo a Sharm e la morte di Andrea

I coniugi, davanti agli inquirenti, hanno ricostruito la loro vacanza, che sarebbe dovuta durare 15 giorni, Partiti da Palermo, sono arrivati al Sultan Gardens di Sharm el Sheikh lunedì 27 giugno.

Pochi giorni dopo, l'intera famiglia ha iniziato ad accusare sintomi, quali diarrea, vomito e affaticamento, e si è rivolta alla guardia medica più vicina alla struttura che ha prescritto dei farmaci per trattare una presunta intossicazione alimentare. Le condizioni di Andrea e del papà, però, sono peggiorate sensibilmente e, nel giro di 36 ore, il bimbo, nonostante la corsa in ospedale, è deceduto.

I genitori del bambino, hanno ripetuto agli inquirenti di non aver mai mangiato al di fuori del villaggio turistico e di essere stati sempre attenti a consumare solo acqua in bottiglia. In quegli stessi giorni, da quanto si è appreso, nessuno degli ospiti presenti in struttura - che può contare su oltre 520 camere ed è una delle più apprezzate del Mar Rosso - sarebbe stato male.

"Prima di trarre qualunque conclusione - hanno puntualizzato i legali della coppia - dobbiamo attendere gli esiti dell'autopsia". Anche i magistrati egiziani hanno aperto un’inchiesta per chiarire cosa sia accaduto e, prima di dare il nulla osta al rimpatrio della salma del bimbo, hanno eseguito un primo accertamento autoptico di cui, però, non sono ancora arrivati gli esiti.