A Milano una mamma 37enne, A. P., ha lasciato da sola per sei giorni, nel suo appartamento, Diana, la sua bambina di 16 mesi. Al suo ritorno l'ha ritrovata morta.

Fermata con l'accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, la donna, davanti al pm si è detta consapevole di quel che sarebbe potuto accadere: "Sapevo poteva andare così", ha infatti dichiarato.

La bimba abbandonata per sei giorni

Stando a quanto ricostruito finora, la donna giovedì 14 luglio sarebbe uscita dal suo appartamento di via Parea, zona Ponte Lambro, alla periferia Est di Milano, per raggiungere il compagno che abita a Leffe, comune della provincia di Bergamo.

La donna, pur sapendo che sarebbe rimasta fuori per giorni, non ha preso con sé la sua piccola Diana (nata da una precedente relazione), né l'ha affidata a qualcuno.

La donna, che non risulta seguita dai servizi sociali, nei giorni scorsi sarebbe anche ritornata, per svolgere alcune commissioni, a Milano, ma non sarebbe passata da casa per sincerarsi delle condizioni della figlioletta. Diana è stata ritrovata senza vita all'alba di ieri mattina, mercoledì 20 luglio.

A dare l'allarme sarebbe stata una vicina di casa alla quale la mamma si è rivolta, al suo rientro in città, per chiederle di chiamare i soccorsi.

'Sapevo che poteva andare cosi'

Nell'appartamento di via Parea sono subito arrivati gli uomini della Squadra Mobile, accompagnati dal pm di turno Francesco De Tommasi.

La piccola era ancora adagiata in un lettino da campeggio e, accanto a lei, c'erano un biberon e un flacone di benzodiazepine (piscofarmaco dalle proprietà ansiolitiche) mezzo vuoto. La donna, dopo i primi accertamenti del caso, è stata arrestata e, in serata, è stata ascoltata per ore.

Da quanto emerso, la donna, davanti al pm De Tommasi si è mostrata piuttosto lucida, ma non ha risposto a tutte le domande.

Dopo aver spiegato che, prima di uscire aveva lavato e cambiato la piccola, lasciandole un biberon con del latte, ha dichiarato, ben consapevole delle conseguenze delle sue azioni: "Sapevo che poteva finire così".

Il racconto della donna, che al compagno avrebbe assicurato di aver affidato la figlia alla sorella, è tutto al vaglio degli inquirenti.

Gli investigatori, infatti, avrebbero rilevato più di un'incongruenza e di una lacuna. La mamma, infatti, avrebbe fatto riferimento a una baby-sitter inesistente e avrebbe sostenuto di aver dato Diana alla madre (che vive fuori Milano) e alla sorella (con la quale non parla da mesi).

Da quanto emerso, la 37enne, avrebbe lasciato in casa la figlia in diverse occasioni. Nella giornata di domani, venerdì 22 luglio, il pm - che ha già sequestrato l'appartamento - invierà al gip la richiesta di convalida del fermo e di custodia cautelare in carcere.