La Corte d'assise di Bolzano ha emesso la sentenza di primo grado su Benno Neumair: il 31enne è stato condannato all'ergastolo per avere ucciso i genitori Peter e Laura nel gennaio 2021.

Secondo l'accusa il duplice omicidio e l'occultamento dei cadaveri sarebbe stato commesso in piena coscienza e volontà. L'imputato non era presente in aula al momento della sentenza, a differenza della sorella Madé.

I fatti del gennaio 2021

Peter Neumair e Laura Perselli sono stati uccisi il 4 gennaio 2021, ma i loro cadaveri sono stati trovati successivamente. Il corpo di Laura Perselli è stato "restituito" dall'Adige il 6 febbraio, mentre Peter Neumair è stato ritrovato il 27 aprile.

A denunciare la scomparsa era stato il figlio Benno. Dopo essere stato arrestato per sospetto omicidio, il 31enne ebbe un crollo emotivo e confessò di avere ucciso i suoi genitori. Il giovane spiegò di avere strangolato suo padre a seguito di una colluttazione. Stando al racconto dell'imputato, la madre Laura invece, sarebbe stata uccisa in un secondo momento. La sera dell'omicidio il giovane raggiunse poi un'amica che stava frequentando, estranea ai fatti. Alcune telecamere presenti nella zona dell'occultamento dei cadaveri avevano ripreso il fuoristrada guidato da Benno Neumair.

La sentenza: respinta la richiesta della difesa

Nella giornata di 18 novembre la Corte d'assise si è riunita in camera di consiglio a Bolzano per discutere sulla sentenza nel processo a carico di Benno Neumair, presieduta da Carlo Busano.

Sabato 19 novembre è stata emessa la sentenza di primo grado: il 31enne è stato condannato all'ergastolo. L'accusa, rappresentata dai pm Igor Secco e Federica Iovene, aveva chiesto l'ergastolo per il ragazzo più un anno di isolamento diurno in carcere. La richiesta era arrivata perché al momento del duplice omicidio, Benno sarebbe stato in piena coscienza e volontà.

La difesa, rappresentata dai legali Flavio Moccia e Paolo Polo, invece aveva cercato di ridurre la pena puntando sulla confessione dell'imputato. Inoltre i legali avevano affermato che Benno fosse incapace di intendere e volere, spiegando che la severità della pena - se non è accompagnata da una riabilitazione - non avrebbe aiutato l'imputato a risolvere i propri problemi.

Durante il dibattimento, Benno non era presente in aula, mentre c'era la sorella Madé, la quale è da sempre stata convinta del coinvolgimento del fratello nella scomparsa dei genitori.