Un caso di cronaca nera si è consumato nella serata di venerdì 3 febbraio nella zona industriale di San Giovanni in Persiceto, comune della città metropolitana di Bologna: una donna di 76 anni ha ucciso il marito 78enne, sferrandogli diverse coltellate al petto, all’inguine e in altre parti del corpo. La donna poi avrebbe rivolto l’arma – un coltello da cucina – contro se stessa, ferendosi ai polsi e con un fendente al basso ventre. I due, residenti in zona, si trovavano all’interno della propria vettura, una Nissan bianca, ferma in un parcheggio di via Sabin.

Per gli inquirenti si tratterebbe di un caso di omicidio-suicidio: anche la donna avrebbe infatti voluto togliersi la vita, dopo aver assassinato il coniuge, affetto dal morbo di Parkinson. La 76enne è tuttavia sopravvissuta alle lesioni che si è inflitta: dopo i primi soccorsi è stata portata all’ospedale di San Giovanni in Persiceto e in seguito, date le sue condizioni critiche, trasferita all’ospedale Maggiore di Bologna, dov'è tuttora ricoverata in prognosi riservata, ma non in pericolo di vita.

La donna che ha ucciso il marito è controllata a vista dai carabinieri in ospedale

Al momento l’anziana ferita è piantonata dai carabinieri nel nosocomio bolognese: nelle prossime ore con ogni probabilità sarà autorizzata una perizia psichiatrica, in attesa che sia disposta una misura cautelare nei suoi confronti per l'assassinio del marito.

Nel frattempo i carabinieri intervenuti sul posto, con l’ausilio dei colleghi della Scientifica, stanno cercando di ricostruire la dinamica dei fatti. Le indagini sono state affidate alla pm Francesca Rago, che si è subito recata sul luogo della tragedia.

Prima dei fatti la 76enne era andata a fare la spesa con il marito

In queste ore chi indaga sta cercando di ricostruire gli ultimi spostamenti effettuati dalla coppia prima di raggiungere il parcheggio.

Secondo le ultime ricostruzioni marito e moglie sarebbero andati a fare la spesa, prima di raggiungere via Sabin con la loro autovettura e fermarsi negli stalli situati nei pressi di alcune aziende, dove – verso le otto di sera – sarebbe avvenuto il fatto.

L'esasperazione per la malattia dell’uomo e la conseguente volontà di farla finita emergerebbero da alcuni bigliettini rinvenuti dai carabinieri che sarebbero stati scritti dalla donna.

Il precedente in Valsamoggia: il marito 77enne uccise la moglie malata

Come scrive Il Resto del Carlino, questo caso di Cronaca Nera ne ricorda uno avvenuto a Valsamoggia – sempre nel Bolognese – nell’agosto del 2021. Quella volta un anziano di 77 anni aveva ucciso la moglie sparandole al cuore e poi aveva rivolto l’arma contro se stesso senza però portare a compimento il suo scopo grazie al tempestivo intervento di un carabiniere. Lo scorso ottobre l’uxoricida è stato condannato, con le attenuanti generiche, a otto anni di reclusione. Come si evince anche dalle motivazioni della sentenza, recentemente pubblicata, l’uomo era stato inizialmente accusato di omicidio volontario con diverse aggravanti; tuttavia in un secondo momento il reato era stato derubricato a omicidio del consenziente. Nel corso del dibattimento è infatti emerso come la donna – ammalata da tempo – avesse ripetutamente chiesto al marito di ucciderla.