Con il passare dei giorni emergono nuovi particolari sulla vicenda di Giulia Tramontano, la 29enne uccisa al settimo mese di gravidanza dal suo compagno Alessandro Impagnatiello. Inizialmente si era detto che la donna fosse completamente all’oscuro della doppia vita condotta dal fidanzato: invece, il racconto dei familiari della giovane ha chiarito come la situazione tra i due fosse difficile già da tempo. Di fatti, erano sorti problemi nella coppia sin dai primi giorni della convivenza nell’appartamento di Senago, nell’hinterland di Milano.
In particolare ribadisce queste difficoltà la testimonianza di Chiara Tramontano, rilasciata poco dopo la denuncia di scomparsa presentata ai carabinieri e resa nota nelle scorse ore.
La sorella minore della vittima ha evidenziato tutte le difficoltà del rapporto tra Giulia e il barman, ora in carcere a San Vittore con l’accusa di omicidio, interruzione non consensuale di gravidanza e occultamento di cadavere, mentre il Gip non gli ha riconosciuto l’aggravante della premeditazione. Secondo la testimone di questo caso di Cronaca Nera, già nel gennaio 2023 il futuro assassino avrebbe rivelato alla compagna di avere una relazione con un’altra ragazza, tanto che l’agente immobiliare sarebbe arrivata anche a pensare di abortire e allontanarsi da lui.
I problemi nella convivenza tra Giulia e il suo compagno
Il rapporto di coppia tra Giulia e il fidanzato, secondo la testimonianza di Chiara, avrebbe mostrato delle crepe sin dall’inizio della convivenza a Senago, nei primi mesi del 2021.
In particolare ci sarebbero stati problemi tra i due a causa delle continue assenze “per lavoro” del barman, che più volte avrebbe lasciato la giovane compagna da sola a casa. Inoltre la sorella della vittima ha voluto chiarire da subito come non approvasse quella relazione, non avendo mai nutrito una grande stima verso il trentenne, che le avrebbe portato via Giulia e Thiago, il bambino che sarebbe nato tra due mesi.
Giulia era intenzionata a lasciare l’appartamento di Senago per tornare dai suoi
Giulia avrebbe voluto andarsene via di casa e trovare un altro appartamento dove vivere, oppure tornare dai parenti che abitano a Sant’Antimo, nella città metropolitana di Napoli. Lo aveva raccontato lei stessa ai genitori, durante le due settimane passate in Campania, subito dopo aver superato il primo trimestre di gravidanza.
La giovane aveva spiegato che non intendeva perdonare il compagno dopo tutte le difficoltà che avevano vissuto insieme, non ultima quella del tradimento. Il padre in quell’occasione si sarebbe offerto di aiutare la giovane. Tuttavia Giulia avrebbe in seguito accettato di passare una vacanza a Ibiza col fidanzato; questa decisione avrebbe portato le due sorelle a litigare ad aprile per poi riappacificarsi in occasione di un’altra visita in famiglia della ragazza, lo scorso maggio.
Il nuovo litigio tra Giulia e il compagno avvenuto pochi giorni prima del delitto
La situazione tra Giulia e il compagno è tornata a essere difficile pochi giorni prima del delitto, quando la 29enne ha ritrovato un rossetto appartenente a un’altra donna nella vettura del fidanzato.
Il 25 maggio, due giorni prima di essere uccisa, dopo l’ennesima lite, ha scritto al trentenne che non lo voleva più come compagno, per poter finalmente ritrovare la pace. Questa volta sembrava davvero intenzionata a lasciare quell’abitazione, suscitando la reazione del fidanzato che le ha risposto: “Ma che madre sei?”. L’uomo l’ha ripetutamente rimproverata di voler far nascere il bambino con due genitori già separati. Tuttavia dai messaggi scambiati tra i due emerge come Giulia fosse ormai determinata ad andarsene: viveva la relazione con il fidanzato come un’eterna lotta, non si sentiva ascoltata. Dopo averlo avvisato più volte, aveva ormai capito di essere al fianco della persona sbagliata, tanto da perdere ogni fiducia nei suoi confronti.