Gli amici di Michelle Causo sono nei guai dopo il blitz avvenuto presso la casa del presunto assassino della 17enne lo scorso 28 luglio in via Dusmet a Roma. Diversi i reati contestati dai magistrati, tra cui violazione dei sigilli, invasione di edifici, danneggiamento e manifestazione non autorizzata. A partecipare al blitz un centinaio di ragazzi i quali, una volta fatta irruzione nell'abitazione posta sotto sequestro dagli inquirenti, hanno distrutto tutti gli arredi interni.

Al momento gli agenti del commissariato di Primavalle hanno identificato quaranta giovanissimi di età compresa tra i 15 e i 19 anni; durante il blitz sono riusciti a cogliere di sorpresa le forze dell'ordine che in quel momento erano impegnate a coordinare una manifestazione legale che si stava svolgendo non molto lontano da lì. Tra i ragazzi identificati ci sarebbe anche il fidanzatino della vittima, che avrebbe commentato in maniera beffarda l'episodio tramite un video in seguito pubblicato su un gruppo Whatsapp dal nome "Protesta Michelle", che non sembra più essere reperibile.

Michelle Causo: proseguono le ricerche dei giovani coinvolti nel blitz

Gli investigatori stanno cercando di individuare i responsabili di danneggiamenti e violenze, e hanno già presentato una relazione in procura contro persone sconosciute. Ora stanno cercando immagini e video per identificare i colpevoli e procedere con le denunce. La madre del presunto omicida di Michelle era tornata in quell'abitazione, dopo il delitto, solo per prendere il telefono; al momento non ha presentato denuncia, ma potrebbe farlo nelle prossime ore.

Uno dei partecipanti: 'Quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto'

In seguito alla devastazione della casa dove Michelle è stata uccisa a coltellate, uno dei partecipanti ha dichiarato in chat: "Eravamo pochi ma quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto".

Questo atto è stato considerato come un gesto di vendetta urbana. Tuttavia, il comitato Primavalle Torrevecchia, che aveva sostenuto gli amici di Michelle nell'organizzazione del corteo autorizzato, si è dissociato da questa azione di violenza. Il comitato e coloro che amavano Michelle hanno espresso il desiderio di ottenere giustizia senza ricorrere alla violenza. Ciò ha suscitato commenti contrastanti, come ad esempio uno che afferma come a volte la violenza sarebbe giustizia.

Il polizia ha filmato i partecipanti al raid

La polizia scientifica ha filmato tutti i partecipanti, registrando i momenti concitati del raid. Ora il commissariato di Primavalle sta continuando a lavorare per identificare i volti delle persone riprese nelle immagini e associarli ai loro nominativi.

Il caso di cronaca nera riguardante Michelle Causo risale allo scorso 28 giugno: la ragazza è stata uccisa presso la casa di un suo amico e il suo corpo in seguito abbandonato accanto a dei cassonetti dell'immondizia.