Si sono concluse le ricerche di A.V., il 44enne di origine albanese sospettato di essere l’assassino della moglie Klodiana Vefa, anche lei albanese, uccisa a colpi di pistola il 28 settembre a Castelfiorentino. All’alba di sabato 30 settembre l’uomo è stato ritrovato, ormai privo di vita, nei pressi della sua auto in un luogo isolato nelle campagne di San Casciano in Val di Pesa. Il marito della vittima sin da subito è stato indicato come il possibile autore dell’aggressione mortale alla donna, che aveva da tempo deciso di separarsi da lui. Le forze dell’ordine da due giorni erano alla ricerca dell’uomo che si era reso irreperibile.

Secondo gli inquirenti il sospettato si sarebbe ucciso con la stessa arma da fuoco che avrebbe adoperato per uccidere la moglie.

Il ritrovamento del corpo del marito della donna ammazzata a Castelfiorentino

A individuare il corpo dell’uomo è stato un passante che verso le 4 di mattina ha segnalato alle forze dell’ordine un’automobile sospetta, parcheggiata in una zona poco frequentata di San Casciano in Val di Pesa. I carabinieri sono andati sul posto e hanno constatato che si trattava della Golf grigia appartenente al marito della donna uccisa. Sono quindi partite le ricerche nei terreni circostanti che hanno portato, verso le 6, al ritrovamento del corpo dell’uomo, vicino alla pistola che avrebbe usato per togliersi la vita.

Con ogni probabilità è la stessa arma usata per ammazzare la moglie: ora i militari dell’Arma che indagano su questo caso di Cronaca Nera dovranno capire come il 44enne si sia procurato la pistola. Non è stato rinvenuto nessun biglietto dell’uomo relativo all’omicidio-suicidio; gli inquirenti hanno sequestrato il telefono cellulare del presunto assassino, che potrebbe fornire elementi utili alle indagini.

Il marito della vittima era conosciuto per essere una persona violenta

Kloridiana si era separata da circa due anni da suo marito, che in paese era considerato una persona violenta, ma la coppia aveva continuato a convivere nello stesso appartamento, da dove l’uomo entrava e usciva di continuo.

I coniugi avevano due figli, un ragazzo di 17 anni e una ragazza di 14.

Il 44enne lavorava come muratore e in passato aveva avuto dei precedenti: infatti, nel 2001 aveva ricevuto una denuncia perché il permesso di soggiorno era scaduto, mentre nel 2014 aveva avuto problemi con la giustizia per un falso in una scrittura privata.

Il marito si è reso irreperibile dopo la sparatoria di Castelfiorentino

Verso le 20 di giovedì 28 settembre la vittima è stata raggiunta da alcuni colpi di pistola mentre era in strada, a pochi passi da un circolo Arci, vicino a casa sua: in particolare uno sparo da distanza ravvicinata che le ha colpito la gola è stato fatale per lei.

Dati i pessimi rapporti della donna con il marito, sin da subito le indagini su questa vicenda di cronaca, coordinate dalla pm Ornella Galeotti, si sono indirizzate sull’uomo, che però si è dato alla fuga, risultando irreperibile. Infatti, il telefono del muratore è risultato spento sin dalle 19.05 del giorno del delitto.