Svolta nel nuovo filone di indagini sul delitto di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007: l’ex procuratore di Pavia Mario Venditti è indagato per corruzione in atti giudiziari. Secondo gl'inquirenti, l’ex magistrato avrebbe ricevuto del denaro per archiviare la posizione di Andrea Sempio durante le indagini del 2017. Nella mattinata di venerdì 26 settembre gli uomini della guardia di finanza di Brescia e Pavia, in collaborazione con i carabinieri del nucleo investigativo di Milano, hanno eseguito una serie di perquisizioni domiciliari che hanno riguardato l’abitazione dell’ex procuratore, ma anche quelle dei genitori di Sempio, degli zii del 37enne – unico indagato nel nuovo filone di indagini sul delitto – e di due ex militari dell’arma, oggi in congedo, all’epoca in forza alla sezione di polizia giudiziaria di Pavia.

Il padre e la madre di Andrea Sempio sono stati accompagnati nella caserma della guardia di finanza in corso Garibaldi a Pavia per essere sentiti a lungo come persone informate sui fatti.

Il foglietto con un riferimento all’ex procuratore

L’indagine della procura di Brescia, che ha la competenza per i reati commessi dai magistrati pavesi, sarebbe partita in seguito al ritrovamento di un foglietto in casa Sempio, durante le perquisizioni dello scorso 14 maggio, con sopra una nota tutta da decifrare: “20/30 € Venditti gip archivia”. Il foglio, contenuto in un bloc notes, risalirebbe ai primissimi giorni del febbraio 2017, alcuni giorni prima che Andrea Sempio ricevesse l’avviso che l’informava di essere indagato per l’omicidio di Chiara Poggi.

In quel periodo erano a conoscenza di questa inchiesta solo i magistrati, la polizia giudiziaria e la difesa di Alberto Stasi, l’unico condannato per il delitto, che con una denuncia aveva fatto riaprire le indagini, anche se per poco.

I misteriosi trasferimenti di denaro

Al centro della nuova inchiesta sull’ex procuratore di Pavia, oggi presidente del Casinò di Campione d’Italia, ci sarebbe anche un misterioso trasferimento di denaro, per poco più di 40mila euro, effettuato in più trance dalle zie paterne di Sempio, a partire da dicembre 2016. L’ipotesi è che i familiari siano stati informati del procedimento in anticipo, nel periodo in cui il fascicolo in teoria doveva rimanere segreto.

Le anomalie nelle indagini del 2017

Sono numerose le anomalie nelle indagini su Andrea Sempio, il cui fascicolo fu aperto il 22 dicembre 2016 e chiuso dopo tre mesi con la richiesta di archiviazione fatta il 15 marzo 2017 e accolta in pochi giorni dal gip. Una seconda indagine su Sempio, nel 2020, è stata archiviata dallo stesso ex procuratore dopo 21 giorni. Tra le stranezze vanno annoverate le numerose omissioni nelle trascrizioni delle intercettazioni, come quella nella quale il padre di Andrea diceva che sarebbe stato necessario “pagare quei signori lì” con modalità non tracciabili. Si fa riferimento anche gli strani contatti tra i due carabinieri della polizia giudiziaria e Sempio, che fu protagonista di un interrogatorio di breve durata. Si sospetta, inoltre, che il giovane fosse già a conoscenza delle domande delle autorità.