La Vuelta Espana di ciclismo ha vissuto un epilogo triste e sconcertante, che lascia aperti interrogativi e riflessioni sul futuro. Nelle sue tre settimane di corsa, la Vuelta ha dovuto fare i conti più volte con le manifestazioni pro Palestina che chiedevano l'esclusione dal gruppo del Team Israel Premier Tech. In alcune situazioni, le proteste sono sfociate in dimostrazioni folli, con manifestanti che hanno invaso la strada al passaggio dei corridori o travolto transenne e sbarramenti per impedire il normale svolgimento della corsa. Nell'ultima tappa, in programma domenica 14 settembre a Madrid, la situazione è degenerata.
Migliaia di manifestanti hanno invaso le strade del circuito finale, sbaragliando e distruggendo barriere e cartellonistica della corsa. La polizia non ha potuto contenere questa folla inferocita e l'organizzazione ha constatato l'impossibilità di correre. L'ultima tappa è stata così annullata e non c'è stata neanche la rituale celebrazione del podio. In un'intervista rilasciata a El Mundo, l'ex campione e ora opinionista Pedro Delgado ha attaccato i partiti del governo spagnolo per aver fomentato l'odio che ha dato forza ai manifestanti e inibito la gestione delle forze dell'ordine.
'Hanno raggiunto l'obiettivo di porre fine alla Vuelta'
Già nei suoi interventi da opinionista del canale tv RTVe, Pedro Delgado si era esposto in maniera molto netta sul caos che ha portato alla cancellazione dell'ultima tappa della Vuelta Espana.
L'ex campione spagnolo ha ribadito i suoi concetti al giornale El Mundo con ancora più forza. "I partiti di governo fomentano questo odio, hanno raggiunto l'obiettivo di porre fine alla Vuelta, ma non l'hanno veramente affrontato con la realtà delle manifestazioni pacifiche, bensì con quelle violente" ha commentato Delgado, che non ha avuto timori ad esporsi.
L'ex campione è consapevole che la sua presa di posizione così forte durante la diretta tv potrebbe avere delle ripercussioni sul suo lavoro di opinionista di RTVe. "Ho espresso la mia opinione personale, ma anche quella dei ciclisti presenti alla Vuelta", ha replicato Delgado. "Ho trascorso dei giorni con loro, e questa è la sensazione che stanno vivendo in questa Vuelta: tanta frustrazione.
È dura. Non so se il mio tempo in tv stia per finire. Un giorno dovrà finire. Alla fine, guarderò indietro e sarò contento degli anni che ho trascorso lì", ha commentato l'ex campione.
'Corridori impauriti, non si era mai visto questo livello di minaccia'
Pedro Delgado ha raccontato di aver visto nel volto dei corridori la paura per le violenze dei manifestanti. "Non ho mai visto questo livello di minaccia per la sicurezza dei corridori. I manifestanti erano molti ed erano molto organizzati", ha raccontato l'ex campione spagnolo, che ha riferito di aver avuto delle informazioni anche sull'atteggiamento tenuto dalle forze dell'ordine.
"La polizia si è resa conto subito che qualcuno stava muovendo i fili per impedire che le cariche fossero efficaci come al solito. Non sono responsabile della sicurezza. Condivido ciò che mi hanno detto", ha dichiarato Delgado a El Mundo.