“Su binu a su sabori, su pane a su colori”, recita un proverbio sardo. Perché in effetti, il vino si riconosce dal sapore e il pane dal colore. Ma andatelo a spiegare a due enologidi San Francisco che, in cuor loro, sostengono di aver fatto il "miracolo". Entrambi assicurano che, aggiungendo semplicemente delle polverine magiche all’acqua, creano un vino meraviglioso. Insomma, rievocano in qualche modo la classica parabola del Vangelo nella quale si parla del miracolo che permise a Gesù di trasformare l’acqua in vino. Questa tecnica però è leggermente diversa e – almeno così assicurano gli inventori – il processo permetterebbe di ottenere un ottimo vino sintetico in soli quindici minuti.

Una bottiglia di vino pregiato ha fatto nascere l’idea

Gli autori di questo simpatico “miracolo” si chiamano Alec Lee e Mardonn Chua. Sono due giovani enologi di San Francisco che, grazie alle loro "tasche vuote", hanno creato quello che in tanti hanno definito un "miracolo”. I due, infatti – come hanno raccontato al quotidiano inglese "Dailymail" -un bel giorno si sono trovati in una vineria vicino casa loro e, dando un occhiata ai prezzi del menù, si sono resi conto di potersi permettere al massimo una gazzosa, e non un bel bicchiere di Nepente di Oliena riserva. A quel punto hanno avuto la geniale idea: perché non fare il vino pregiato in casa con l’acqua, spendendo certamente di meno? Detto, fatto.

La chimica ha portato la soluzione.Ma c'è anche chi, sempre negli Stati Uniti, in mancanza di polverine ha coltivato l'uva sui tetti.

Ma come funziona la polvere "magica?"

I protagonisti di questa particolare vicenda hanno riprodotto il procedimento classico per fare il vino, ma al contrario. In che senso? Invece di iniziare con l’uva e la sua spremitura, gli enologi sono partiti dall’etanolo che è il componente base delle bevande alcoliche.

Questo, infatti, dopo essere stato mescolato con l’acqua, è stato integrato con additivi artigianali (per conferire al vino il sapore fruttato, ad esempio) e infine imbottigliato. Bisogna dire che la base per la preparazione delle sostanze presenti negli additivi è partita dalle analisi chimiche effettuate sui vini originali che si volevano riprodurre.

E - assicurano gli studiosi - i risultati sono stati davvero sorprendenti. I due inventori statunitensi hanno già iniziato a commercializzare i prodotti online. Ad ogni modo, non sono riusciti ad imitare il Nepente, ma hanno realizzatoun'ottima imitazione del pregiato "Moscato d'Asti".