Si sono tenuti oggi i funerali di Vincenzo Cerami, scrittore e poeta legato anche al mondo del Cinema a cui si deve la sceneggiatura del pluripremiato film "La vita è bella" per la regia di Roberto Benigni. Cerami si è spento a 72 anni dopo una lunga malattia che gli aveva anche impedito di andare a ritirare di persona il David di Donatello alla carriera lo scorso 14 giugno.

Ci erano andati per lui gli amici Nicola Piovani e Roberto Benigni, omaggiando il suo lavoro di una vita con belle e significative parole: "Metteva una mano in tasca e tirava fuori il temporale".

Oggi, nel giorno del suo funerale presso la Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo a Roma, lo stesso Benigni ha affermato che, dopo la sua scomparsa, "c'è un poeta in meno nel mondo".

Il rapporto di Vincenzo Cerami con la scrittura deve molto a Pier Paolo Pasolini che fu suo insegnante di italiano alle scuole medie. La loro conoscenza col tempo travalicò i confini della scuola e si tradusse in un rapporto professionale dal momento che Pasolini accettò Cerami come aiuto-regista in diversi suoi film, tra cui "Uccellacci e uccellini" (1966).

Il mondo del cinema è stato sempre per Cerami una realtà parallela alla sua professione di scrittore. Il suo libro d'esordio "Un borghese piccolo piccolo", scritto nel 1976, divenne l'anno dopo un film per la regia di Mario Monicelli.

Ma alle generazioni più giovani Cerami è soprattutto noto per aver sceneggiato il film "La vita è bella" (1997), il toccante capolavoro vincitore di tre premi Oscar.

I funerali sono stati sobri e intimi, nonostante fuori dalla Chiesa degli Artisti si fosse raccolta una discreta folla giunta per dare l'ultimo saluto allo scrittore.

Tra i partecipanti non sono mancati esponenti del cinema italiano e del mondo della politica. Tra questi ultimi erano presenti Walter Veltroni, il ministro per i beni culturali Massimo Bray e il sindaco di Roma Ignazio Marino che ha definito la scomparsa di Cerami "una perdita grande per l'Italia e per la cultura".