È stato un trionfo tanto meritato quanto inatteso quello del film di Paolo Sorrentino La grande bellezza all'European Film Awards tenutosi ieri a Berlino; dopo il digiuno di premi al festival di Cannes e malgrado le polemiche relative alla lentezza del film, Sorrentino e la sua crew conquistano ben quattro Awards: miglior film, miglior regista, miglior attore (Toni Servillo) e miglior montaggio (Cristiano Travaglioli).

Il regista ha saputo della vittoria mentre si trovava a Marrakech nelle vesti di membro della giuria al Festival Internazionale del Film di Marrakech, sicuro che la vittoria degli Awards di Berlino sarebbe andata nuovamente al film di Abdellatif Kechiche, La vita di Adele già vincitore del Festival di Cannes.

Gli altri giudici che erano a cena con Sorrentino, fra cui Martin Scorsese, hanno dedicato un lungo applauso al regista napoletano.

Sebbene il regista napoletano rimanga umile e modesto, e rifiuti categoricamente le critiche che accostano il suo film con 8 e mezzo di Fellini, la sua opera, sia cartacea che cinematografica, si è imposta ormai da anni nel panorama culturale occidentale per l'audacia e la spensieratezza delle narrazioni, rievocando una tradizione cinematografica e teatrale che è il meglio che l'Italia possa offrire.

La storia di Jep Gambardella, 65enne adottato da una Roma fatta di notti brave e cafone, è solo un altro dei tributi ai non-eroi portati sul grande schermo da Paolo Sorrentino che sin dagli esordi ha scelto una strada fatta di personaggi insoliti in cui la passione e la freddezza si intrecciano continuamente.