La petizione per far esiliare dagli Stati Uniti D'America l'idolo delle ragazzine recentemente accusato di vari reati fra i quali guida in stato di ebbrezza e aggressione nei confronti di un autista di limousine, Justin Bieber, ha avuto un enorme successo: non solo ha superato in pochi giorni le 100.000 firme necessarie per arrivare all'attenzione del governo statunitense, ma in meno di una settimana è già la seconda petizione per numero di firme della piattaforma "We the people", sito a cura della Casa Bianca che dal settembre 2011 raccoglie le petizioni dei cittadini americani.

I firmatari aumentano a vista d'occhio e nel giro di poche ore la petizione potrebbe arrivare al primo posto.

Mentre la petizione per l'espulsione dagli Stati Uniti e la revoca della green card (documento che permette ai cittadini non americani di risiedere negli USA per un periodo di tempo limitato) ha un successo smisurato, la contropetizione è un flop e dopo cinque giorni i firmatari sono meno di 3000.

A giustificare lo scarso interesse per la petizione vi sarebbero la giovane età dei sostenitori del cantante canadese e il disinteresse per la politica e per le istituzioni degli stessi.

La contropetizione, che difende il giovane cantante, afferma che Justin Bieber, in quanto essere umano, è destinato a commettere degli errori ma non per questo merita l'esilio e la revoca della green card.

La petizione continua dichiarando che Justin Bieber, attraverso la sua musica, ha salvato la vita a tante persone e la sua scarsa reputazione fra la gente è dovuta solo dal fatto che i mass media lo dipingono negativamente.

Nel frattempo sono nate altre petizioni sia favorevoli che contrarie all'espulsione di Justin Bieber, fra le quali una a favore che conta già più di 20.000 firmatari mentre altre due petizioni a difesa del nuovo idolo del pop non hanno ancora superato le 1000 firme.