Al Festival della Scienza che si aprirà il 23 gennaio a Roma e che tratterà il tema del linguaggio dovrebbero offrire come oggetto di studio il film 'Moliere in bicicletta' di Philippe Le Guay. Anche qui una sceneggiatura a doppia entrata, dove si vede parallelamente il teatro di Moliere ed esattamente la commedia del Misantropo con i due personaggi di Alceste, innamorato di Celimene e l'amico Filinte, da un canto, e dall'altro due vecchi attori, uno in pensione, l'altro ancora sulla ribalta, amici anch'essi, che provano le scene del Misantropo e intanto vivono vite molto diverse.

Lo sguardo del regista sa sapientemente miscelare le due prospettive, ma sembra incredibile, il problema principale, la fedeltà a se stessi e a quei principi cui l'uomo non può abdicare pena la sua disintegrazione, è sempre lì a premere, sia nella vicenda raccontata da Moliere, sia nella vita di due attori nella Francia dei nostri giorni.

Il film va visto, perché non solo avvicina il largo pubblico ad un testo poco frequentato, tutto recitato in versi dai due attori di oggi, ma perché nel suo finale amaro e imprevedibile ci dice che ieri come oggi la fedeltà ai principi è ciò che distingue gli uomini dai burattini, e che in un mondo come il nostro scadere al ruolo di burattini è facile, anzi facilissimo.

La vicenda narrata è quella di un attore che, stanco di interpretare ruoli principali in filmati televisivi che hanno come protagonisti medici, va a cercare il suo amico di sempre che si è ritirato dalle scene e vive nell'Ile de Rè. Serge Tanneur conduce un'esistenza isolata e triste e l'amico, nel proporgli di rientrare a teatro, che lui ha lasciato tre anni prima, sembra portargli una ventata di vita.

Nella vicenda s'inserisce poi l'attrice Maya Sansa nel ruolo di Francesca. Il sodalizio tra i due prosegue, nelle ripetute prove del testo e nell'opera di persuasione che Guathier Valence fa all'amico per convincerlo a rientrare in scena e riprendere il mestiere di attore. Ma… c'è come al solito un ma.

La pellicola non solo è godibilissima per l'intreccio sapiente delle due prospettive ma anche per gli stupendi paesaggi dell'Ile de Rè che ci mostra.

Al momento il film ha fatto incassi in Italia per 747.00 euro, ma risulta essere uno dei più bei film della stagione. Bravi i due attori, bravissimi Luchini e Wilson, molto brava anche Maya Sansa. Ma quello che più colpisce è lo sviluppo della vicenda. Opera di alto valore.