Per il mondo ormai è cosa certa: il regista napoletano Paolo Sorrentino è un fuoriclasse, tanto da meritarsi l'Oscar. Questa notte sono andate avanti le celebrazioni e le sfilate di grandi attori e divi del Cinema e, fra loro, Sorrentino ha fatto il suo ingresso trionfale aggiudicandosi l'Oscar come miglior film straniero, in competizione con altri 7 film. Questa volta più fiducioso sul valore del suo film, ha elogiato i suoi ispiratori, fra i quali si annoverano i Talkin Heads, "el pibe de oro" Maradona, e poi Fellini, il regista a cui più volte è stato accostato proprio perché "La dolce vita" esplora le stesse tematiche del film di Sorrentino.

Al centro di entrambi i film infatti c'è la vacuità e la terribile spensieratezza del mondo dello spettacolo; un mondo effimero e pesante, che prende col sorriso ogni tragedia, ma un sorriso piuttosto forzato di chi sa che per mettere in scena la propria vita dovrà servirsene di continuo.

Sorrentino, in questo momento in cui tutti i riflettori gli sono puntati addossso, coglie l'occasione per sottolineare come in Italia il cinema stia vivendo un periodo di crisi economica in cui si fa fatica a districarsi, e in cui certamente vengono ad essere penalizzati i registi giovani e le nuove promesse.

Inoltre augura a Renzi di fare anche lui un governo da Oscar, e di concentrarsi al meglio per questa esperienza governativa, augurandosi di essere ricevuto da Franceschini, il nuovo Ministro della cultura per parlare di cinema italiano e per cercare di modificarne le sorti.

A fare da spalla a Servillo per tutta la serata, la moglie e l'inseparabile amico Toni Servillo, protagonista di molti dei suoi film fra cui per l'appunto La grande bellezza, che ha accompagnato il regista in quest'impresa e che sarà a suo finaco anche in quelle a venire.