Grace di Monaco, stella del Cinema di altri tempi senonché, emblema dell'amore romantico senza lieto fine, è forse la sovrana più compianta e ammirata di tutti i tempi e non c'era da meravigliarsi, che prima o poi, qualcuno avrebbe provato a portare la sua storia sul grande schermo: ma di certo non c'era d'aspettarsi che le reazioni negative di critica e pubblico nascessero dalla 'troppa veridicità dei contenuti' o meglio, dall'interpretazione soggettiva dei fatti. 

Interpretato da Nicole Kidman,che più volte ha dichiarato di rivedersi nella personalità della sfortuna principessa, e diretto da Olivier Dahan, il film, il film ha esordito in contemporanea mondiale il 15 maggio, subito dopo l'apertura del la 67 edizione del festival di Cannes, ricevendo un'accoglienza 'fredda', e qualche fischio a fine proiezione.  

'L'ho rispettata, ho provato a pensare a cosa provava in certe occasioni, a come reagiva e a come doveva comportarsi. Dopo tanto approfondire la sua vita, con i film interpretati, le immagini d'archivio, le letture, mi sono sentita Grace. E' stato diverso da tutti i ruoli di persone reali che avevo interpretato prima perché qui c'era una leggenda'; queste le parole con le quali Nicole Kidman, ha provato  a spiegare non soltanto l'enorme lavoro celato nell'interpretazione di un personaggio del calibro di Grace di Monaco, ma anche il suo enorme rispetto nei confronti della principessa e della famiglia Grimaldi, particolarmente irritata dal film in questione. 

Alla base dei malumori della famiglia reale monegasca, ci sarebbe non soltanto la 'troppa veridicità del film', che non si limiterebbe a portare in scena la love storie leggendaria tra Grace Kelly e il principe di Monaco, come la Kidman ha più volte affermato ma, renderebbe pubblici alcuni 'scontri familiari', che Carolina, Alberto e Stéphanie di Monaco, cercherebbero di tenere nascosti per ovvi motivi: Antoinette, la sorella del principe Ranieri, che ad un certo punto della pellicola tradisce la famiglia passando dalla parte dei francesi di De Gaulle desiderosi d'annettere il principato alla Francia.

Questo, all'interno della pellicola, sarebbe il motivo per cui Antoinette sarebbe stata bandita dal principato per non farvi più ritorno: condizionale d'obbligo in quanto il regista Olivier Dahan, durante la presentazione della pellicola a Cannes, è stato volutamente vago, non fornendo spiegazioni sulle fonti di queste ed altre notizie 'private' rappresentate nel film.