Quale imprinting lascia in un bambino una città come Napoli ridotta in polvere dalla fine della seconda guerra mondiale? Cosa si forma nella mente del fanciullo mentre scopre un pianoforte e la sua possibilità espressiva, mentre tutto intorno a lui ruota la vita anarchica, a volte spudorata, della città bombardata?

Ce lo spiega, ce lo regala, il maestro Roberto De Simone attraverso i suoi ricordi più intimi, infantili, del mondo in cui era immerso in quel fatidico 1944. Sprazzi di luce tra ombre e sirene, riportati dalla narrazione di episodi brevi e spesso ambigui, sempre acutissimi, attraverso i bombardamenti, l'amicizia, i bordelli e il contrabbando, che si mischiano con la fede, tramite l'immagine di Padre Pio in copertina sui rotocalchi.

Ma regina di ogni momento rimane per lui la musica, attraverso le mani del piccolo che suona il pianoforte, in cui rifugiare ogni paura, come tutti intorno a lui fanno consumando a squarciagola canzonette e canti popolari.

Per donarci l'emozione di quei momenti, in una città grottesca e sublime, che anche «nel periodo della più calamitosa miseria» mantiene salda la consapevolezza di sé, Roberto De Simone ha riportato queste memorie nel suo nuovo libro "Satyricon a Napoli '44", edito per Einaudi, riuscendo a farne uno spettacolo che rimarrà memorabile.

Nello splendido scenario del Teatro San Carlo di Napoli, Lunedì 17 novembre alle 21.00, grazie alla cura de L'Accordéon Associazione, si aprirà un magico momento attraverso la lettura di alcuni brani della nuova opera, grazie alle voci narranti, insieme a quella del maestro De Simone, di Isa Danieli, Vincenzo De Gregorio, Antonio Lubrano, Eros Pagni, Raffaello Converso, Biagio Abenante, Paolo Romano, con gli ultimi tre impegnati anche a riproporre alcune antiche canzoni napoletane.

Sul fondo l'accompagnamento musicale dell'orchestra diretta dal maestro Renato Piemontese. Era inevitabile che questo momento speciale donasse il già annunciato successo del "tutto esaurito" già a poche ore dal suo lancio, regalando a Napoli quei momenti di condivisione di arte, creatività e spettacolo che spesso dona il Forum Universale delle Culture, che anche stavolta presenta l'importante evento, riportando Napoli e i napoletani in quel clima di possibile riscossa della città, che abbiamo solo potuto annusare per troppo poco tempo in decenni passati.