Una location ricca di quel fascino che non conosce tempo, un repertorio che attinge a pagine di storia scritte non da grandi ed altisonanti eventi, ma dalla quotidianità di uomini di grande e fiera umiltà, un inimitabile connubio di voci, suoni e vibrazioni emozionali: complice questa speciale alchimia, i "Cantori della Tradizione" di Galati Mamertino, paese della provincia di Messina incastonato nel verde dei Monti Nebrodi, hanno dato l'avvio, venerdì 12 dicembre, alla decima edizione del Meltin'Folk, il Festival che la città di Catania dedica alla musica folk e alle tradizioni.

Gruppo di anziani dal cuore sorprendentemente giovane, formato da ex agricoltori, pastori e artigiani, i Cantori della Tradizione sono stati i reali protagonisti delle usanze e dei rituali che, oggi, fanno rivivere attraverso il canto. Si tratta di un canto che riesce a cavalcare l'onda del tempo, che riporta alle luce le radici di una Sicilia vibrante di vita e di fatica, che conduce nel cuore di un piccolo mondo antico che non esiste più, ma che lega, intimamente e indissolubilmente, passato e presente. Diretti da Antonio Smiriglia, eclettico ed energico artista dalle poliedriche sfumature vocali e musicali, tra le imponenti mura del Castello Ursino, i Cantori hanno dato voce, con parole antiche, alle molteplici sfaccettature di sentimenti sempre vivi nell'animo umano: ora la rabbia per la durezza del lavoro, ora l'ebbrezza delle feste contadine, ora la malizia del corteggiamento amoroso, ora le accorate invocazioni a Dio, alla Madonna e ai Santi.

Ad arricchire il tutto, atmosfere oniriche e nostalgiche, poetiche e liriche, ironiche e divertenti, intercalate da sprazzi di gioiose note natalizie. Ulteriori momenti preziosi, animati da pathos e sentimento, sono state le esibizioni di Giancarlo Parisi con la sua straordinaria zampogna e di Gaspare Balsamo con il suo trascinante e coinvolgente "cuntu".

Le "voci della Sicilia" risuoneranno nella storica location catanese fino al 6 di gennaio: a susseguirsi saranno le suggestive e appassionate musiche della cantautrice Valeria Cimò, le magiche note di esperti zampognari, la geniale espressività musicale dei Fratelli Mancuso, il viaggio nella Natività di Gesù secondo sua Madre raccontato da "Il Canto di Maria".

A fare da cornice ai concerti in programma, una mostra di strumenti musicali e fotografie e i workshop di danze popolari e tamburo.

Giuseppe Pitrè, il celebre studioso delle tradizioni popolari, sosteneva che "il passato non è morto, esso rivive in noi e con noi": niente di più vero. Al Meltin'Folk e agli artisti che lo animano va il plauso per la capacità di custodire, donandogli nuova vita, un bagaglio culturale ed emozionale straordinariamente unico.