"Sono un uomo intelligente ma senza alcun talento", così amava definirsi Livio Garzanti, editore di una generazione ormai totalmente estinta. Era uomo colto elegante e schietto, con un carattere difficile ma consapevole della sua enorme fortuna letteraria. Contribuì attivamente e sensibilmente a pubblicazioni di spicco e controcorrente per un'epoca che ormai e purtroppo appartiene ai ricordi di un'Italia per certi versi dimenticata: "Ragazzi di vita" di Pier Paolo Pasolini del 1955 o "Quel pasticciaccio brutto di via Merulana" di Carlo Emilo Gadda del 1957, furono due memorabili pubblicazioni dell'editore. Ancora trentunenne ereditò dal padre Aldo la conduzione della Garzanti editore, nata sulle ceneri della casa editrice Treves nel lontano 1936 e fu subito una sorta di deus ex machina per l'azienda, una mente risolutiva e geniale, rispettata e pure temuta per quel magnetismo che riusciva infondere come nel caso di Pasolini, che lo considerava un editore dall'animo nobile e intenso.
Livio Garzanti editore - Attraverso più di mezzo secolo ha saputo donare opere memorabili tra prosa e poesia, pubblicando opere di autori come Dino Buzzati, Mario Luzi, Mario Soldati, Paolo Volponi, Attilio Bertolucci, Ludovico Geymonat, Ferdinando Camon, Goffredo Parise. Intuì poi che la casa editrice dovesse imporsi con una linea più incisiva e chiara, offrendo a un vasto pubblico qualcosa di più che non dovesse solo essere l'opera letteraria, cosi divise in tre settori ciò che intendeva. Nacquero la linguistica e la scolastica, affiancate naturalmente dalle grandi opere di prosa e poesia come fulcro portante e inossidabile. Era stimato dai suoi collaboratori, aveva una mente seduttiva e talvolta metteva in competizione le persone forse per stimolarle a dare di più ricercando in ognuno un talento, una qualità, un'idea. Amava Platone e la filosofia, e la sua parentesi come Autore offre un breve ma interessante spicchio nel panorama culturale italiano.
Non tutti sapevano della sua attività di scrittore. In"Amare Platone" la sua piccola opera edita nel 2006, ci mostra un aspetto del suo essere attraverso la scrittura quando era ormai a vita ritirata a un anno dalla scomparsa della moglie Gina Lagorio. Un dono che ci lascia per riscoprire la ricchezza nella vastità dell'opera del filosofo greco, traendo vita dalle luci, che ancora fortunatamente riflettono nell'animo umano di ognuno di noi. I funerali di Livio Garzanti si svolgeranno nella sua Milano lunedì 16 febbraio alle ore 14.00.