Al Teatro Manzoni di Milano, è inscena fino al 29 marzo la commedia brillante Signori…Lepatè de la maison, una divertente commedia tratta dallapièce francese di Matthieu Delaporte e Alexandre de La Patellière“Le prénom”, che ha anche ispirato il film francese Cena traamici e l'adattamento italiano “Il nome del figlio”, mentre perquesta commedia Carlo Buccirosso e Sabrina Ferilli ne hanno curatoper il teatro l'adattamento italiano.

A dare vita in scena a questa commediala stessa Sabrina Ferilli, Maurizio Micheli, che ne cura anche laregia, e Pino Quartullo, affiancati da Liliana Oricchio Vallasciani e Massimiliano Giovanetti.



La trama si sviluppa in un salotto diuna famiglia borghese romana che organizza una cena invitando parentied amici, ma ben presto tutto si trasforma in un pasticcio, in cuisi susseguono continui colpi di scena. Nascono ripetuteincomprensioni che danno luogo a scontri tanto violenti quantodivertenti, specie quando il fratello della padrona di casa annunciail nome che ha scelto da dare al figlio in arrivo.

Qua e là, tra una battuta e l'altra, non mancano le frecciatine ironiche rivolte alla politica che, perpar condicio, vengono lanciate tanto a destra, quanto a sinistra.Poi, perché si adempia l'antico proverbio popolare “parentiserpenti”, ecco che l'atmosfera famigliare, che nelle aspettativedoveva essere gioiosa, si trasforma nel pretesto per buttarsi addossotutto il veleno possibile, dando origine a siparietti divertenti, dacui attingere spunti di riflessione e dove lo spettatore puòriconoscersi in diverse situazioni, perché magari simili a quellevissute nella propria cerchia parentale.





Tanti i luoghi comuni e chi si aspettaun testo raffinato rimane deluso, perchè tutto è intriso da battutescontate, rime baciate che possono sentirsi nei salotti nostrani,specie di quelli romani, la cui ironia pungente è la norma nellaquotidianità. A causa di ciò appare troppo contestualizzata nellasocietà romanesca e l'humor della commedia, potrebbe risultare menocomprensibile ad un pubblico del nord, ma quello milanese rispondebene e in generale si diverte e applaude anche a scena aperta.

Il vero colpo di scena arriva allafine, dove si scopre tutta l'energia di un personaggio che compare inscena solo all'inizio e alla fine, mettendo in bella mostra tutto ilsuo carattere spumeggiante che richiamerà, sul palco quanto insala, tanti pregiudizi da spaccare un due le opinioni per unabizzarra scelta di vita.





Buona la recitazione della Ferilli,così come quella di Maurizio Micheli, che sul palco appare sicuro edisinvolto, mentre la recitazione di Quartullo risente molto dellacadenza romana, fino a renderlo quasi privo di spessore, ma nelcomplesso il suo essere “piacione” è apprezzato dal pubblico.



La recitazione di Liliana OricchioVallasciani è poco naturale ma aderente al copione e solo questo puògiustificare il suo essere eccessivamente didascalica.

Buonal'interpretazione di Massimiliano Giovanetti, che è convincente inscena, specie quando confessa agli amici il suo amore segreto.



Signori… Le patè de lamaison può ben definirsi una cena per tutti, che puòessere adatta a tutta la famiglia e, grazie al suo ritmo scorrevole,non stanca mai, perché tiene alta l'attenzione con i continui colpidi scena.