Il film The Green Inferno racconta di un gruppo di studenti attivisti che viaggiano da New York fino alla foresta Amazzonica per salvare una tribù, ma sfortunatamente l’aereo sul quale viaggiano precipita nella giungla, dove per ironia della sorte i sopravvissuti diverranno ostaggi degli stessi indigeni che volevano salvare. Con questo film, pare che il regista statunitense Eli Roth abbia voluto omaggiare Cannibal Holocaust dell'italiano Ruggero Deodato. Inoltre erano sei anni che Roth non andava dietro la macchina da presa, quindi il suo ritorno era particolarmente atteso e visto il clamore mediatico generato dalla sua ultima creatura non possiamo dire certo che abbia deluso.

L’evoluzione dei cannibal movie

Con i cannibal movie il regista Eli Roth si è voluto cimentare in uno dei filoni meno rispettabili del mondo cinematografico, che hanno visto il loro massimo exploit durante gli anni '70 e '80. Tuttavia questo genere vanta grandi nomi, come: Cannibal Holocaust di Ruggero Deodato citato pocanzi, Cannibal Feroxdi Umberto Lenzi ed ‘Il paese del sesso selvaggio’, questi film hanno dato il via anche al genere gore o splatter, caratterizzato da effetti speciali molto realistici che ritraggono la lacerazione del corpo umano con conseguente uscita degli organi interni, diventando così oggetti di scandalo per l’atrocità delle immagini ed il cinismo con cui vengono trattate.

Su questa linea si colloca The Green Inferno che si aggiudica a pieno merito l’appellativo di film più scioccante e disgustoso degli ultimi tempi. L’intento di Roth non è quello di rimpiazzare Cannibal Holocaust di Deodato, e nemmeno quello di superare le atrocità del suo precedente film Hostel, caratterizzato da torture disumane a sfondo pornografico, ma quello di creare un film senza nudità, dove la morte per smembramento del povero malcapitato viene ripresa nuda e cruda senza alcuna malizia o riferimento sessuale. Con questo film gli americani hanno dato l’ennesima conferma che il puritanesimo del loro cinema preferisce assai di più una morte selvaggia e brutale piuttosto che un seno denudato, anche in mezzo alla natura incontaminata.

Spiragli di umanità dall'inferno di ‘The Green’

Dopo il selvaggio turismo sessuale e il consumistico delirio capitalista criticati nella trama da incubo di Hostel, il regista Heli Roth ha deciso in questo film di lasciare spazio agli ideali che nobilitano l’animo umano. Infatti in The Green Inferno vediamo dei giovani studenti degli Stati Uniti impegnarsi nella nobile causa di salvare la foresta amazzonica la sua popolazione dal rischio della distruzione da parte di multinazionali decise a tutto in nome del consumismo capitalista. Questi ragazzi, convinti ecologisti capiranno a loro spese di essere stati soggiogati da un vero e proprio farabutto che si proclamava loro leader. La tematica affrontata consente al regista di ribaltare diverse situazioni in modo tale da arrivare ad un epilogo crudele che vedrà questi studenti amici degli indigeni finire tra le grinfie di una tribù di cannibali. Se vuoi ricevere sempre nuove news clicca sul tasto segui.