Le mostre sulla Belle Epoque e sui grandi ritrattisti dell'epoca sono state tante in questi anni, ricordiamo ad esempio l'ultima grande mostra tenutasi presso i Musei di San Domenico a Forlì e chiusasi nell'estate scorsa dedicata a Boldini.

Questa, con 35 opere provenienti da collezioni private, inaugurata il 23 ottobre e aperta sino al 21 febbraio, presenta però una peculiarità. Accanto agli artisti più noti come Boldini, De Nittis e Zandomeneghi il visitatore può avvicinarsi alle opere di Vittorio Matteo Corcos, Antonio Mancini, Edoardo Tofano, autori, soprattutto gli ultimi due, meno noti eppure egualmente valenti.

I meravigliosi quadri di De Nittis e Boldini

All'ingresso quel quadro dal titolo 'Leontina in barca' (1875) di De Nittis è già un anticipo dell'atmosfera decadente che si respirerà tra poco. De Nittis rende con una mirabile maestria l'atmosfera sonnolenta di un primo pomeriggio, con la barca vicino alla sponda, all'ombra di un albero in un pomeriggio assolato e Leontina che sembra appisolarsi in questa frescura, mentre lontano salgono vapori giallastri che provano l'influsso evidente della lezione impressionista.

Si succedono in una sequenza che va in crescendo quadri come Au jardin (1873), Tra le spighe di grano (1873), Flirtation ( 1874), Passeggiata con i cagnolini ( 1874), e lo stupendo 'Il Kimono color arancio ( 1883-1884).

In 'Tra le spighe di grano' due signore dell'alta borghesia passeggiano in un campo di grano riparandosi dal sole cocente con un ombrellino, ma oltre alla bravura nel rappresentare il ricercato abbigliamento delle due donne e il loro incedere tranquillo, la fantasia del pittore si sbizzarrisce nel rendere ogni spiga di grano e l'occhieggiare tra esse di papaveri rosso carminio.

Il visitatore può inoltre ammirare quel 'Il kimono color arancio' dove una donna ritratta di spalle, seduta su un divano con un ventaglio in mano, guarda verso un divisorio e mostra una testa nero corvino che spicca sulla seta color arancio, con i mille sbuffi in basso.

I quadri di Mancini e Zandomeneghi

Ovviamente accanto ai quadri di De Nittis e di Boldini ecco i quadri di Mancini, come quello dei saltimbanchi, con il colore fortemente materico che lo contraddistingue e i ritratti dello schivo Zandomeneghi a olio o a pastello di carattere impressionista.

La realtà di fine Ottocento è filtrata attraverso il gusto di personalità molto diverse, e il secolo che sta per morire è rappresentato finemente da tutti, sia nei suoi splendori che nelle sue cadute. Ma anche artisti come Tofano, Mancini, Zandomeneghi raccontano di esso le tante discordanti sfaccettature.

Una mostra da vedere che con un biglietto da 6 euro e cinque euro per le scolaresche regala uno spaccato indimenticabile di un mondo che non c'è più.